“Spingiamo Stellantis a svelare i piani, lo scontro non serve”: l’intervista del segretario Cisl Caretti a la Repubblica

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“Spingiamo Stellantis a svelare i piani, lo scontro non serve”: l’intervista del segretario Cisl Caretti a la Repubblica

«Il problema sono i costi di produzione delle auto rispetto ad altri Paesi? È una questione di produttività? Noi siamo pronti a discutere di tutto, non ci tiriamo indietro. Per farlo, però, bisogna uscire dalla logica dello scontro e Stellantis deve presentarci i suoi piani, delineare qual è la sua idea di sviluppo». Luca Caretti, segretario generale della Cisl Piemonte, con un passato nella Fim, immagina quale possa essere la strada per arrivare ad avere sicurezze sul futuro della fabbrica di corso Agnelli.
Non sarebbe meglio puntare su un secondo produttore per il Piemonte dell’auto?
«Io non sono contrario alla ricerca e all’apertura nei confronti di un nuovo produttore. Non si può però prescindere da Stellantis, in Italia e in Piemonte. Non si può immaginare una Torino senza Mirafiori. Si tratta di strategie che vanno definite a livelli differenti. C’è quello centrale del governo, ma a livello locale si deve avviare un confronto, coinvolgendo i sindacati e le imprese dell’indotto. Sia a Roma sia qui bisogna parlare di tutto ciò che rende competitivi la produzione e il sito».
Tavares ha parlato di incentivi e sussidi, in un quadro di transizione verso l’elettrico. Quando è giusto mettere delle risorse pubbliche?
«Oltre al tema produttività c’è il tema del sostegno pubblico. Ma questi soldi possono essere impegnanti solo quando le prospettive industriali delineate sono certe e positive».
Tavares batte da tempo sui maggiori costi di produzione in Italia rispetto ad altri Paesi. Non sarà difficile abbatterli?
«Nessuno ha la bacchetta magica. Sono tutti temi centrali e importanti e vanno affrontati. Però non si può discutere di produttività senza un piano di prospettiva e di sviluppo. Solo così si può costruire una condivisione piena, sociale e territoriale».
Il rapporto tra il governo e Stellantis è però ai minimi. Non trova difficile che si possa arrivare ad una condivisione?
«Ieri i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno mandato una richiesta di incontro al governo, alla presenza di Tavares. Vediamo quale sarà la risposta, per capire anche l’atteggiamento. Basta con i veleni, le polemiche e i messaggi che rischiano di incrinare il futuro produttivo del Paese. L’Italia non può buttarsi alle spalle un’azienda importante a livello globale».
Cosa devono fare Lo Russo e Cirio?
«Giocare insieme questa partita, non deve essere un argomento di scontro politico o elettorale. Regione e Comune di Torino, aprendo un confronto, possono fare da sintesi rispetto a tutte le istanze, costruendo una posizione unica del Piemonte. Il punto di partenza è un modello in più per Mirafiori e la richiesta di accelerare sulle vetture Maserati».
L’altro rischio è la perdita dell’acciaio con la crisi ex Ilva. Cosa farete?
«Domani mattina ci sarà un’assemblea pubblica a Novi Ligure alla presenza del governatore Cirio. L’acciaio, che lega tutte le attività di rilievo per il Piemonte, come l’auto, le infrastrutture, la logistica, l’aerospazio, è un settore strategico. Non può essere abbandonato. Non possiamo pensare di vivere solo di terziario e servizi, buttandoci alle spalle secoli di industria, rinunciando a fondamentali processi di transizione». (Diego Longhin, la Repubblica Torino dell’8 febbraio 2023)

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