Rsu 2018: in 150 mila al voto in Piemonte per le elezioni nel Pubblico impiego e Scuola

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La Cisl Funzione Pubblica in campo nelle elezioni Rsu 2018 con 650 liste e 1900 candidati, la Cisl Scuola-Università e Ricerca (Fsur) con 550 liste e 1300 candidati

Circa 100mila lavoratori piemontesi del Pubblico impiego (Sanità, Enti locali e Funzioni centrali) e 50mila di Scuola, Università ed Enti di ricerca eleggeranno dal 17 al 19 aprile 2018 le nuove Rsu 2018 (Rappresentanze sindacali unitarie).

La Cisl Funzione Pubblica Piemonte – che conta 13mila iscritti a livello regionale tra i dipendenti della Sanità, degli Enti Locali, delle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non Economici) – schiera 1900 candidati in 650 liste.
“Le nostre competenze, che possono e devono essere usate meglio, – spiega il commissario regionale Cisl Fp, Mauro Giuliattini – sono il più grande capitale del settore pubblico e del Paese e per questa ragione devono essere riconosciute. Il settore pubblico conta 580 profili professionali, ma gli ordinamenti sono obsoleti e non rispecchiano più le competenze e l’organizzazione del lavoro. Le amministrazioni hanno bisogno di persone motivate e di investimenti concreti nel capitale umano. Servono più giovani, più donne e più turn-over. Noi vogliamo un piano serio per il ricambio generazionale, che porti nuove energie e spinga l’innovazione nei servizi pubblici. Servizi che devono avvicinarsi ai cittadini, alle imprese e ai territori”.

Con lo slogan “Lascia il segno, vota #Cisl”, la Cisl Scuola–Università-Ricerca (Fsur), con i suoi quasi 19mila iscritti in Piemonte, si presenta all’appuntamento elettorale del 17-18-19 aprile con 1300 candidati in 550 liste.
“L’istruzione e la formazione – sottolinea la segretaria regionale della Cisl Scuola, Maria Grazia Penna – sono la base della nostra comunità. Le elezioni per il rinnovo delle rsu sono uno straordinario momento di democrazia e di partecipazione collettiva. La firma dei contratti nella scuola, dopo nove anni di blocco, è stata certamente una svolta positiva per tutti i lavoratori del comparto, in una stagione nella quale, per consolidare la ripresa economica, occorre puntare proprio sul bisogno di nuove ‘competenze’. La scuola ha bisogno anche di risposte certe per i tanti precari. Sulla scena italiana si sta affacciando una nuova classe politica, ci aspettiamo che traduca le promesse elettorali in impegni”. r.z.

 

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