“Il tempo delle domande”: Tino Camerano riconfermato al vertice della Fim Cisl Piemonte

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“Il tempo delle domande”: Tino Camerano riconfermato al vertice della Fim Cisl Piemonte

Con voti su , Tino Camerano, 55 anni, torinese, segretario generale della Fim Cisl Piemonte da giugno 2019, è stato riconfermato oggi al vertice della federazione dei metalmeccanci Cisl della regione. La sua rielezione è avvenuta al termine dell’XI congresso regionale di categoria che si è svolto al Villaggio Azzurro di Novarello, a Granozzo con Monticello (No). 

Slogan scelto per l’assise – che ha visto la partecipazione di 61 delegati, provenienti da tutta la regione, in rappresentanza di15mila iscritti della federazione, e gli interventi dei segretari generali di Fim Cisl nazionale e Cisl Piemonte, Roberto Benaglia e Alessio Ferraris –: “Il tempo delle Domande”. 

Affiancheranno Camerano in segreteria regionale Rocco Cutrì e Paola Eusebietti entrambi provenienti dalla Fim Torino-Canavese. 

In Fim dal 1988, Camerano ha ricoperto prima il ruolo di delegato e poi di responsabile regionale dei giovani Fim. Nel 2000 è diventa segretario generale Fim di Asti e dopo una parentesi di 4 anni (dal 2009 al 2013) in segreteria regionale della Fim, viene eletto segretario generale della Fim di Alessandria-Asti. A giugno 2019 diventa segretario generale della Fim piemontese. 

“Le giovani generazioni – ha detto Camerano subito dopo la sua rielezione – sono spesso da noi trascurate o trattate con sufficienza. Continuiamo a rivolgerci ai giovani con arroganza, spocchia, autosufficienza, incapaci di istituire quella relazione ‘verticale’ educativa, fatta di accoglienza e di guida, di cui avrebbero tanto bisogno. È giunto, dunque, il momento di prendere sul serio la questione intergenerazionale come questione chiave di una società incapace di innovazione proprio perché ‘avversaria’ dei giovani, una società che non lascia spazio a soggettività, pensieri e progetti giovani differenti dal mainstream odierno. Dobbiamo cambiare. Possiamo farcela”.

Ai lavori congressuali, oltre ai delegati,  sono intervenuti i segretari generali di Cisl Piemonte Orientale, Cisl Piemonte e Fim nazionale, Elena Ugazio, Alessio Ferraris e Roberto Benaglia.

“Il titolo che avete dato al vostro congresso ‘Il Tempo delle domande’  – ha detto la segretaria Cisl P.O. Elena Ugazio, portando il saluto della Cisl territoriale ai congressisti – è un titolo denso di significato, credo rappresenti bene il nostro stile di essere sindacato, di essere CISL, ovvero quello di donne e uomini che vivono con responsabilità ogni momento della storia, da protagonisti, capaci di leggere i segni del tempo anticipando, spesso in solitudine, percorsi che mettono al centro la persona ed il lavoro. È proprio attraverso le domande che si può arrivare a costruire una società in grado di dare risposte.”

Il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, parafrasando lo slogan dell’XI congresso della Fim Piemonte, ha ricordato che “Sono tante le domande che ci vengono dal mondo del lavoro e anche le preoccupazioni che ci arrivano dai giovani e da chi, in questa fase di transizione ecologica e digitale, ha paura di perdere il posto di lavoro e la dignità. Una preoccupazione su tutte, che riguarda la nostra regione, è la scelta irresponsabile della Commissione  europea di anticipare al 2035 lo stop ai motori endotermici (diesel e benzina), non dando così il tempo che serve alle aziende  che producono auto e quelle dell’indotto e della componentistica di convertirsi”.

Collegato in videoconferenza da Roma, dove è stato trattenuto da un importante incontro al Mise, Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl nazionale ha invece sottolineato che: “Stiamo vivendo un momento storico di forti cambiamenti, sociali, tecnologici, demografici, che la pandemia ha accelerato. La Fim proprio in questa fase storica sta  celebrando due congressi in uno : il primo sul futuro, le transizioni  ci sfidano sul terreno della nostra capacità di rappresentare al meglio il lavoro e i suoi cambiamenti; l’altro sul terreno del populismo e del massimalismo sindacale, legittimo, ma che non rappresenta il nostro modo di essere sindacato. Recuperare l’unità d’azione è possibile ma su temi che riguardano futuro e il lavoro senza altri obiettivi”.

Rocco Zagaria

 

 

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