Tavolo automotive: Fim Fiom Uilm chiedono un piano per il rilancio del settore

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tavolo regionale automotive Tavolo automotive: Fim Fiom Uilm chiedono un piano per il rilancio del settore

“Abbiamo allertato l’assessore sulla necessità di affrontare l’emergenza occupazionale nell’automotive, perché molte aziende stanno terminando gli ammortizzatori sociali, e di proporre una strategia di medio termine per attrarre nuove imprese nel nostro territorio. È compito delle istituzioni locali creare un sistema che eviti i licenziamenti attuali e che favorisca la ripresa”: così Davide Provenzano, segretario Fim Torino e Canavese, al termine dell’incontro regionale sull’auto che si è svolto nella sede dell’assessorato regionale al Lavoro, a Torino. Al tavolo, convocato dall’assessore Elena Chiorino, erano presenti tutti i principali protagonisti del settore: sindacati, Unione industriale, Amma, Anfia, Api e Cna. Per la Cisl c’erano Davide Provenzano e Tino Camerano, segretari generali territoriale e regionale Fim, e Cristina Maccari, segretaria Cisl Torino-Canavese. Fim Fiom Uilm hanno presentato un documento unitario nel quale chiedono l’estensione degli ammortizzatori sociali alle aziende che stanno per terminarli, e quindi rischiano di licenziare lavoratori, un piano per dare supporto alla filiera, che favorisca occupazione e investimenti, e la proposta di allocare a Torino un polo nazionale per lo sviluppo e la produzione di batterie destinate ai veicoli.

“Il percorso è iniziato – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino –, ora servono operatività e concretezza per affrontare l’attuale emergenza, progettando il rilancio del comparto, dalla produzione all’indotto. Puntiamo anche all’elettrico, lavorando per portare in Piemonte una fabbrica di batterie intorno alla quale possa nascere un indotto e svilupparsi formazione e ricerca, facendo della nostra regione un punto di rifermento europeo del comparto”.

L’assessore ha invitato tutte le associazioni presenti a produrre documenti con proposte per arrivare al più presto a una sintesi.

“In considerazione anche della proclamazione dello stato di emergenza occupazionale – ha evidenziato Cristina Maccari della segreteria Cisl Torino-Canavese – chiediamo anche che venga allargata l’area di crisi complessa ad altre aree, in particolare Canavese e Pinerolese (parlando della Provincia di Torino) che hanno anch’esse molte realtà legate all’automotive. L’alternativa è che le aziende, in assenza di ammortizzatori sociali, siano costrette a licenziare i dipendenti”.

Le segreterie di Fim Fiom Uilm si riuniranno mercoledì 15 gennaio per decidere le prossime iniziative da intraprendere. r.z.

 

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