Sunia Sicet Uniat: “Case popolari, la Giunta regionale discrimina i suoi cittadini”

Territorio
case popolari Sunia Sicet Uniat: “Case popolari, la Giunta regionale discrimina i suoi cittadini”

La legge regionale che regolamenta l’accesso e la permanenza alle case popolari prevede alcuni requisiti: risiedere in regione da almeno cinque anni, avere redditi bassi e i permessi di soggiorno in regola.
Con una modifica avvenuta con legge 19/2018 si è stabilito che i richiedenti di casa popolare e gli attuali assegnatari devono dimostrare di non possedere immobili adeguati al proprio nucleo familiare in Italia e all’estero.
Come sindacati inquilini abbiamo più volte espresso contrarietà e contestato questa norma sulle proprietà all’estero perché riteniamo difficile il controllo delle documentazioni.
Per gli italiani e i cittadini della UE il problema si risolve con una autocertificazione, ma non ci risulta che l’amministrazione italiana, a qualunque livello, sia in grado di controllare le proprietà di un italiano a Nizza o di un tedesco, o del possesso di un immobile in Croazia o in Romania.
L’Assessorato alla casa della regione ha deciso che per i suoi cittadini extra comunitari non è sufficiente l’autocertificazione, ma è necessario presentare documenti prodotti dagli stati esteri di appartenenza, farli tradurre da un traduttore autorizzato e farli validare dall’ambasciata italiana all’estero.
Sunia Sicet Uniat ritengono questa decisione gravemente discriminatoria nei confronti di questi cittadini che, ribadiamo, hanno permessi in regola e risiedono da almeno cinque anni nella nostra regione, rispondendo in pieno alle normative vigenti per l’accesso al bando. Abbiamo chiesto all’Assessore Caucino un incontro al fine di discutere di questa materia assai delicata, (alleghiamo lettera).
Ad oggi nessuna risposta di disponibilità al confronto ci è pervenuta, perdurando questa posizione metteremo in campo tutte le iniziative che riterremo necessarie.

 

Categoria: