Sblocco dei cantieri e sicurezza tra i temi del Consiglio generale Filca Cisl Piemonte

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Sblocco dei cantieri e sicurezza tra i temi del Consiglio generale Filca Cisl Piemonte

“La Regione realizzi insieme ai sindacati edili il portale online pubblico di tutti gli appalti ancora fermi, come richiesto anche da Cgil Cisl Uil Piemonte nel documento sul Recovery Plan regionale, in modo che ogni cittadino possa conoscere per ogni opera tutti i passaggi ancora da fare per aprire finalmente il cantiere. Sarebbe una grande operazione di trasparenza e legalità”. Lo ha detto nel corso del Consiglio generale della Filca-Cisl Piemonte, Ottavio De Luca, responsabile della Filca regionale e segretario nazionale della categoria, che si è svolto questa mattina in videoconferenza. All’incontro online, hanno partecipato anche Enzo Pelle, segretario generale aggiunto della Filca nazionale, Alessio Ferraris, segretario generale della Cisl Piemonte e Piero Tarizzo, sub reggente della Filca regionale. “Nella regione – ha detto De Luca – ci sono 400 opere grandi e piccole bloccate. In ballo ci sono ben 15 miliardi di euro, che se utilizzati darebbero occupazione a 60 mila edili, più altrettanti nell’indotto. Parliamo di opera la cui realizzazione consentirebbe il rilancio dell’economia regionale, l’ammodernamento delle infrastrutture, più sicurezza per tutti i cittadini che hanno diritto a sapere per ogni singola opera, come dove e perché si perdono anni in burocrazia e decisioni, milioni di euro per i ritardi e non si attivano migliaia di posti di lavoro per lo sviluppo del Piemonte. Nel portale della regione va inserita tutta la documentazione delle 400 opere ancora ferme aggiornata in tempo reale: delibera, progetto, occupazione prevista, formazione preventiva dei lavoratori sulle qualifiche occorrenti, atti, pareri, stato di esecuzione, fino alla consegna dell’opera”.

“L’obiettivo che ci proponiamo – ha osservato Piero Tarizzo, sub reggente della Filca piemontese – è quello di fare chiarezza, rendere un servizio al pubblico aggiornato, sbloccare i cantieri e i soldi fermi già utilizzabili, nell’interesse della comunità. Bisogna inoltre monitorare anche i cantieri del super Bonus del 110% e l’occupazione occorrente da formare, come i ‘cappottisti’ per l’isolamento termico, oltre ovviamente alle opere del Recovery Plan che arriveranno in Piemonte”.  Per Tarizzo: “La Filca regionale è più forte di due-tre anni fa, anche grazie al forte rinnovamento messo in campo nell’ultimo anno e che ha visto l’innesto di giovani operatori, in prevalenza donne e immigrati, che darà ben presto i suoi frutti”.

Tra gli altri temi al centro del dibattito le sfide della salute e sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro), le difficoltà, i modelli che cambiano, l’opportunità del Recovery Plan e l’importanza dei servizi agli iscritti. A pochi giorni dai due gravi incidenti che si sono verificati sia nel versante piemontese che in quello ligure dei cantieri del Terzo Valico, il tema della sicurezza resta purtroppo di attualità come quello dello sbocco dei cantieri e dell’importanza della realizzazione delle infrastrutture come volano di crescita e sviluppo per il nostro Paese.  Nel suo intervento, il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris ha sottolineato la necessità di “difendere il lavoro di qualità, soprattutto in vista dello sblocco del divieto di licenziamento, e di maggiore coerenza tra revisione del sistema previdenziale e riforma degli ammortizzatori sociali in chiave universalistica”. Sulle questioni regionali Ferraris ha ricordato il recente documento elaborato da Cgil Cisl Uil Piemonte sul Recovery Plan consegnato alla Giunta Cirio. “Il presidente della regione – ha detto Ferraris – ci ha comunicato qualche giorno fa la decisione di assumere il nostro documento come parte integrante dei progetti che saranno inviati al governo centrale sul Recovery Plan piemontese che vale circa 16 miliardi di euro. Come sindacati abbiamo anche chiesto, nello spirito di una interlocuzione continuativa e meno sporadica con la Giunta, un tavolo tecnico per sbloccare le 400 piccole e medie opere e l’utilizzo dei 29 milioni di euro messi a disposizione del Ministero dell’Ambiente per la messa in sicurezza del territorio”.

Nelle sue conclusioni il segretario generale aggiunto della Filca, Enzo Pelle ha ringraziato la Confederazione per aver riacceso i riflettori sull’importanza della concertazione e ribadito l’importanza di puntare sulla qualità dei progetti e delle opere pubbliche. La “nuova” edilizia va verso lo sviluppo sostenibile e la cura dell’ambiente, non può più essere “cementificazione del suolo”, ma deve diventare la risoluzione del problema attraverso il recupero, il riutilizzo, la rigenerazione. Il questo momento il settore è il volano per uscire dalla crisi Covid e per ammodernare il sistema paese, e in questa direzione vanno i provvedimenti messi in campo a livello nazionale ed europeo. Dobbiamo però migliorare la qualità dei progetti, la tempistica di realizzazione degli stessi e per questo servono l’incremento delle scarse risorse umane nei posti chiave e norme chiare e semplici”. Sul Codice Appalti la posizione è chiara: “Chi propone di sospenderne l’applicazione si sbaglia di grosso. Ci sarebbero solo giungla e caos, verrebbe meno la tutela per le imprese più serie e per i lavoratori. Noi ci opporremo con forza a tutte quelle proposte che mirano a liberalizzare il sub appalto, favorire il dumping contrattuale, ridurre le tutele e le procedure poste oggi a garanzia della legalità e trasparenza, destrutturare quel poco di tessuto industriale presente nel settore. Le nostre proposte sono chiare e le abbiamo rilanciate nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia, presentato qualche settimana fa. Puntare a una edilizia di qualità e sostenibile è l’unico modo per far crescere il settore e assicurare la dignità e la tutela dei lavoratori”, ha concluso Pelle.

Vanni Petrelli e Rocco Zagaria

 

 

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