Slitta a dicembre il conguaglio della perequazione delle pensioni per il 2023

giovedì 2 Novembre 2023 / Fisco e previdenza

Con il decreto legge denominato Anticipi, in vigore dal 20.10.23, il conguaglio della perequazione corrisposta, in via provvisoria, nel 2023, non verrà pagato con la rata di pensione del mese di novembre, come era stato previsto nel testo uscito dal Consiglio dei Ministri, ma la corresponsione avverrà con la rata di dicembre, quindi insieme alla tredicesima. Lo slittamento è una conseguenza della presa d’atto dei tempi troppo stretti affinché l’Inps potesse adempiere all’operazione. Una simile situazione si è già verificata l’anno scorso e fu presa una analoga decisione. Infatti un apposito decreto aveva stabilito un anticipo, a novembre 2022, del 2% della perequazione 2023, in un primo tempo la disposizione era stata recepita dall’Inps che successivamente aveva comunicato: ” a causa del consistente impatto sulle procedure informatiche per il calcolo, il pagamento dell’anticipo sarebbe stato effettuato a dicembre 2022″.
Il conguaglio, in questione, comporta l’adeguamento della perequazione al valore definitivo dell’inflazione per l’anno 2022. Di norma a gennaio di ogni anno gli importi delle pensioni vengono adeguati all’ammontare provvisorio dell’inflazione dell’anno precedente. La percentuale è provvisoria perché la valutazione dei prezzi al consumo degli ultimi tre mesi dell’anno, non è effettiva, ma viene stimata, quindi a gennaio dell’anno successivo si provvede al pagamento dell’eventuale conguaglio. Questa operazione, per quest’anno, è stata anticipata al prossimo mese di dicembre. A gennaio 2023 gli importi delle pensioni sono stati aumentati provvisoriamente dell’7,3% mentre il valore definitivo è poi risultato del 8,1%, quindi spetta un conguaglio dell’0,8% sul lordo di quanto percepito per l’intero anno.
Il pagamento del conguaglio dovrà avvenire con la stessa normativa applicata a gennaio 2023, per la corresponsione della percentuale provvisoria del 7,3%, e cioè:

1) fino a 2.102 euro lordi al mese lo 0,8% si percepisce il 100%;

2) da 2.102 a 2.627 euro lordi lo 0,68% (85%);

3) da 2.2627 a 3.152 euro lordi lo 0,424% (53%);

4) da 3.152 a 4.203 euro lordi lo 0,376% (47%);

5) da 4.203 a 5.253 euro lordi lo 0,296% (37%);

6) oltre 5,253 euro lordi lo 0,256% (32%).

Queste percentuali portano i seguenti importi: per esempio una pensione di 1.000 euro lordi al mese il conguaglio è di 104 euro lordi, con 1.500 euro lordi è di 156 euro; con 2.000 euro lordi è di 208 euro; con 2.500 euro lordi è di 221 euro; con 3.000 euro lordi è di 165 euro.
Angelo Vivenza

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