L’aiuto della Fnp Piemonte alla Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino

martedì 8 Febbraio 2022 / Attualità

Stamattina i segretari Fnp Piemonte Giorgio Bizzarri e Franca Biestro hanno incontrato la dottoressa Chiara Baietto e la caposala Nadia Francesia nel reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Sempre nel solco delle iniziative intergenerazionali che contraddistinguono l’impegno della Fnp, la segreteria regionale a Natale aveva deciso di fare una donazione al reparto in questione per finanziare il progetto “Il corpo abitato”, un’attività motoria terapeutica e riabilititativa che permette ai ragazzi ricoverati di riappropriarsi del loro corpo, che spesso non accettano.

Oggi l’incontro, in cui la dottoressa Baglietto ha illustrato il funzionamento della Neuropsichiatria Infantile: “Il nostro reparto è unico nel suo genere in tutta la regione e non basta a soddisfare tutte le richieste, che con la pandemia sono aumentate. Abbiamo 18 posti letto e solo stamattina abbiamo ricevuto tre chiamate per adolescenti che necessitano di essere ricoverati e che ora rimarranno in attesa nei Pronto Soccorso. Purtroppo il covid ha peggiorato i disturbi alimentari e l’isolamento sociale, i tentativi di suicidio tra i giovanissimi sono in crescita. Anche la vita del nostro reparto è stata radicalmente trasformata: di “normale” rimane sono la possibilità di frequentare la scuola all’interno degli spazi dedicati, tutte le attività che si facevano con gli educatori sono state sospese (erano 6, ne è rimasta una sola). I genitori non possono entrare e questo rende più lungo e complicato il percorso riabilitativo”.

Le attività di gruppo sono però indispensabili per la terapia di questi ragazzi che vivono l’isolamento come un peso insostenibile, ecco perchè la Fnp Piemonte ha dato il proprio contributo per sostenere il progetto “Il corpo abitato”.Il segretario generale Fnp Cisl Piemonte commenta: “Abbiamo voluto fare un gesto concreto per testimoniare la solidarietà tra le generazioni, in un momento difficile come questo. Sicuramente anziani e giovani sono stati i più colpiti dalla pandemia, basta pensare a cosa è successo nelle case di riposo. Per quanto riguarda le nuove generazioni l’azzeramento della socialità ha dato il colpo di grazia in quelli che erano già soggetti fragili. Vorremmo dare il nostro contributo a recuperare queste situazioni per dare ai giovani la possibilità di riprendere in mano la loro vita e il loro futuro”.

Stefania Uberti

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