“Le tutele nel terziario, il progetto della Fist piemontese”: Montagnini rieletto al vertice della nuova federazione

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Il primo congresso Fist Cisl Piemonte primo piano “Le tutele nel terziario, il progetto della Fist piemontese”: Montagnini rieletto al vertice della nuova federazione

Con 14 voti su 15, Cristiano Montagnini, segretario generale Fisascat Cisl Piemonte, è stato confermato al vertice della Fist Cisl regionale, la federazione italiana sindacati terziario, al termine del primo congresso della federazione che si è svolto nella sede regionale della Cisl, a Torino. Affiancheranno Montagnini in segreteria regionale Carla Destefanis, segretaria generale Fisascat Cisl Torino-Canavese e Alessandro Lotti, segretario generale Felsa Cisl Piemonte. “Le tutele nel terziario, il progetto della Fist piemontese”: questo lo slogan dell’assise congressuale a cui hanno partecipato 81 delegati, in rappresentanza dei quasi 21mila associati, e i segretari nazionale Felsa e Cisl Piemonte, Mattia Pirulli e Alessio Ferraris.

“Questo congresso – ha sottolineato il segretario Montagnini nella sua relazione introduttiva – non va vissuto come un elemento celebrativo, ma come momento di discussione e di riflessione su temi quali il lavoro e la contrattazione. Proveremo a focalizzare alcuni concetti e, nello stesso tempo, cercheremo di capire come poter continuare a dare impulso a ciò che abbiamo di fronte: il futuro sociale. Per non perdere di vista la nostra azione non dobbiamo dimenticare quali sono i valori ispiratori e fondativi della Cisl: l’autonomia, la solidarietà, l’uguaglianza e la contrattazione”. Per Montagnini: “Non è nostra intenzione produrre effetti straordinari, ma semplicemente coniugare l’operatività quotidiana prodotta e profusa dalla rispettive federazioni Fisascat e Felsa per poi tradurle in azioni più progettuali, finalizzate a momenti specifici di confronto delle varie esperienze per far crescere le nostre proposte in mezzo ai lavoratori. Noi crediamo che in Piemonte la Fist abbia capacità ed energia per provare a imboccare la strada giusta, quella della responsabilità sul terreno delle politiche sindacali”.

Un cammino quello intrapreso da Fist per tutelare il lavoro dipendente e atipico e dare ancora più voce e rappresentanza al lavoro “standard”, atipico, somministrato e autonomo. Altro elemento fondamentale che accomuna le due organizzazioni sindacali è la consolidata bilateralità di settore, frutto della contrattazione tra organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, che garantisce ai lavoratori flessibili (in somministrazione) e del terziario un’ampia varietà di prestazioni e agevolazioni, come sostegni al reddito, alla maternità, copertura spese sanitarie, previdenza integrativa e molto altro ancora.

“Dobbiamo riprendere in mano – ha evidenziato il segretario generale della Cisl, Alessio Ferraris nel suo intervento – il tema degli orari di lavoro che resta centrale soprattutto in una federazione come questa. E, inoltre, bisogna focalizzare e orientare la nostra azione sulla reinternalizzazione del lavoro. C’è stata una esplosione sia dell’esternalizzazione sia di forme di cooperativizzazione del lavoro, in modo particolare nei settori di vostra competenza. Questi fenomeni stanno producendo effetti devastanti sulle persone. Siamo di fronte a lavoratori che svolgono stesse mansioni in una stessa unità operativa, ma con trattamenti economici e tutele assai differenti. Per riportare il lavoro all’interno delle strutture bisogna agire sulla contrattazione nazionale e aziendale, allargando l’ombrello dei diritti. Si tratta non solo di una questione di giustizia e tutela ma anche di rappresentanza. Voi siete tra i pochi che hanno dato seguito a un progetto di accorpamento tra federazioni che spero possa essere di esempio per tutta la Cisl”.

Contrastare le false partite Iva, dare riconoscimento alle forme atipiche ed autonome del lavoro e stabilizzare il lavoro nel terziario, è questa la linea che la Cisl sostiene da sempre. E alla nuova Fist, che coordina i sindacati di seconda affiliazione Fisascat e Felsa, è affidato il compito di stabilire gli indirizzi generali delle politiche contrattuali e di rappresentanza da attuare per la promozione e la realizzazione del welfare contrattuale e della bilateralità, per lo sviluppo di politiche previdenziali integrative, oltre che per l’avvio di percorsi di formazione professionale finalizzati a favorire l’occupabilità.

“I cambiamenti che stanno avvenendo ci riguardano da vicino – ha detto Mattia Pirulli, segretario generale Felsa e componente della segreteria nazionale Fist soprattutto rispetto ai mondi che rappresentiamo. Il nostro obiettivo è rispondere a un mondo del lavoro che è in continua trasformazione, assicurando una nuova forma di rappresentanza sindacale al lavoro dipendente, autonomo, atipico e somministrato sul territorio, ovvero una rappresentanza adeguata alla frammentata e complessa composizione del mercato del lavoro di oggi, caratterizzato dal ricorso sempre più frequente alle tipologie di lavoro flessibile. Il governo, purtroppo non sembra andare in questa direzione perché, proprio nei giorni scorsi, ha deciso di escludere i somministrati dal percorso di stabilizzazione nella Pubblica amministrazione. Il tema della reinternalizzazione, posto dal segretario Ferraris, è per noi di estrema importanza, soprattutto come antidoto agli appalti. Altro elemento fondamentale è la confederalità. Quello della Fist è un progetto ambizioso, una sfida, una grande occasione che dobbiamo provare a cogliere come Felsa e Fisascat, rispettosi ognuno della propria rappresentanza, specificità e storia, partendo proprio dai luoghi di lavoro. Oggi non si conclude, ma inizia un nuovo percorso che ci vede protagonisti e impegnati per i prossimi quattro anni a riempire di contenuti e proposte la nuova Federazione”.

Rocco Zagaria

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