Si è svolta martedì 12 ottobre al Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, a Torino, l’iniziativa organizzata da Cisl e Fnp Piemonte sulle missioni 5 e 6 del Pnrr “Salute, inclusione e coesione sociale”. All’evento hanno partecipato i segretari confederali Cisl, Daniela Fumarola (collegata in videoconferenza da Roma), Andrea Cuccello, Ignazio Ganga e il segretario nazionale Fnp, Emilio Didonè. I lavori sono stati introdotti dal segretario generale Cisl Piemonte Alessio Ferraris e dal Segretario regionale Cisl Luca Caretti, mentre a moderare la tavola rotonda è stato il segretario regionale Fnp Piemonte Francescantonio Guidotti.Il seminario si colloca all’interno del percorso formativo che Cisl e Fnp Piemonte hanno messo in campo per rilanciare la contrattazione sociale ed è il primo incontro di approfondimento sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il secondo si terrà a fine ottobre e avrà come focus le missioni 1 e 2, ovvero transizione verde e digitalizzazione, con gli interventi dei segretari confederali Cisl Angelo Colombini e Giorgio Graziani.
Nell’aprire i lavori il segretario generale Cisl Piemonte Alessio Ferraris ha ricordato come il PNRR sia un’opportunità storica per la portata degli investimenti dopo lunghi anni di tagli lineari, in particolare al settore della sanità, dal Governo Monti in poi. Ha colto l’occasione anche per rivolgere un invito alla grande manifestazione unitaria nazionale in programma per sabato 16 ottobre: “Sarebbe bello che in piazza ci fossimo noi con le nostre famiglie, per ribadire la nostra posizione contro qualsiasi rievocazione fascista e a favore della democrazia, della partecipazione e del lavoro”.
Nella relazione introduttiva il segretario regionale Cisl Luca Caretti ha chiarito l’obiettivo del seminario: “Abbiamo pensato di organizzare un momento di confronto con il nostro gruppo dirigente per capire meglio lo scenario nazionale e fare il punto della situazione piemontese. Per la prima volta abbiamo un orizzonte temporale di media durata che ci permette di parlare di programmazione ed è su questo aspetto che si gioca la trattativa con la Regione: abbiamo l’occasione di creare un nuovo modello socio-sanitario e vogliamo essere parte attiva del cambiamento”.
La segretaria confederale Cisl Daniela Fumarola, intervenendo alla tavola rotonda in videoconferenza da Roma, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “E’ importante ragionare a livello territoriale perché la partita per traghettare il Paese verso il futuro non si gioca solo a Roma: Dobbiamo focalizzarci su 4 C: consenso, concertazione, coesione e contenuti”. E, per quanto riguarda le risorse destinate a incentivare l’occupazione femminile e giovanile si dice insoddisfatta: “L’attenzione è scarsa, perché la condizionalità del 30% per l’assunzione di donne e giovani è cumulativa. Inoltre si parla di de-familiarizzazione del lavoro di cura in un’ottica di esternalizzazione, mentre invece il nodo della questione è una maggior condivisione degli impegni tra i generi”.
Il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello si è concentrato in particolare sulla missione 5: “Dobbiamo uscire dalla vecchia concezione della concertazione come richiesta di incontri su temi specifici, ma avere una visione di insieme: il PNRR è un contenitore da riempire. La legge sulla Non Autosufficienza non era inizialmente prevista, è stata introdotta grazie alla pressione fatta dai sindacati confederali e dei pensionati. Il nostro ruolo sarà quello di vigilare sulla sua effettiva realizzazione, come sulla messa a regime dell’assegno unico per i figli e sulla ristrutturazione del reddito di cittadinanza”.
Il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga ha parlato invece della missione 6, evidenziando alcune criticità: “I fondi stanziati per la sanità non sono sufficienti, seppure si parli di oltre 20 miliardi, sarebbero servite anche le risorse del MES, a cui si è deciso di non attingere. Noi siamo convinti per un cambiamento vero dia necessario rafforzare il finanziamento ordinario, ci preoccupa che nel NADEF si legga di personale sanitario da assumere con contratti a tempo che vanno verso la precarizzazione del lavoro. Per quanto riguarda i contenuti, il nostro auspicio è che le case di comunità siano davvero i luoghi dove si realizzi l’integrazione socio-sanitaria sul territorio”.
Il segretario nazionale Fnp Emilio Didonè ha detto: “Questo è il tempo delle riforme, ma il nostro orizzonte deve guardare oltre il PNRR, non devono essere fatte solo per ottenere i finanziamenti: le cose poi devono funzionare davvero meglio”. Si è soffermato poi sulla lezione che ci viene dalla pandemia: “Gli anziani sono i soggetti più deboli ed è nostro dovere tutelarli: non dobbiamo dimenticare gli errori commessi nelle RSA e pretendere che le responsabilità vengano accertate. Abbiamo imparato che bisogna investire nella ricerca perchè una volta eravamo all’avanguardia, ma ora non siamo riusciti a produrre neanche un vaccino, nonostante i tentativi fatti. L’integrazione socio-sanitaria è l’unica via per migliorare il sistema, così come una maggior efficienza del servizio pubblico”.
Stefania Uberti e Paolo Arnolfo