Le dodici crisi industriali che spaventano il Piemonte

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Le dodici crisi industriali che spaventano il Piemonte

Nella seduta aperta del Consiglio regionale del 16 gennaio il dibattito sulla crisi occupazionali e industriali della regione

Il giorno dopo l’annuncio di Stellantis di altre tre settimane di cassa integrazione nel periodo 12 febbraio – 3 marzo 2024 per 2.260 operai delle Carrozzerie, va in scena a Torino la seduta aperta del Consiglio regionale sul tema delle crisi occupazionali e industriali della Regione. Sono dodici le crisi aziendali aperte in Piemonte all’inizio di quest’anno.
Nell’elenco, presentato dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, figurano Acciaierie Italia (Ex Ilva), Lear, Te Connectivity, Comdata, Sanac, MA Srl, Primotecs, Rosso Group, Goethe Institut, Sielte Spa, Alitalia e For Fulda. Sono quasi tremila (2.935) i lavoratori interessati di cui 826 a rischio esubero.
Nel 2023 sono state invece otto le crisi di aziende prese in carico dall’assessorato al Lavoro, con 255 lavoratori coinvolti, 83 dei quali ricollocati. “Come Regione – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – non siamo stati fermi. Anzi, pur non potendo intervenire direttamente nei piani aziendali delle imprese, abbiamo agito e siamo intervenuti con l’Ucri, l’Unità di Crisi regionale integrata. Si tratta di un unicum in Italia, costituita non solo per gestire le crisi e fornire supporto ai lavoratori, ma anche per lavorare di prevenzione e allontanare lo spettro di nuove crisi”.
Secondo i dati elaborati dagli uffici della Regione il punto di forza dell’economia piemontese è rappresentato attualmente dal settore dei Servizi che ha fatto registrare un incremento di 38 mila addetti (+4,5%), compensando così in parte il calo che si è verificato invece nel settore dell’industria di circa 40 mila addetti (-7,7%). “Come Regione – ha aggiunto Chiorino – abbiamo profuso ogni sforzo possibile per attrarre nuove realtà come Coca Cola, Cartier e Bulgari e creare misure come le Academy di filiera per la formazione e la gestione delle transizioni in atto”.
Una rappresentazione della realtà economica della regione che non è piaciuta alle forze di opposizione (Pd, 5 Stelle, Luv), intervenute al dibattito.
“Questa mattina – ha affermato la vicepresidente della terza Commissione del Consiglio regionale Monica Canalis (Pd) – abbiamo visto due film completamente diversi: quello raccontato dall’assessore Chiorino che ha delineato con toni trionfalistici e da campagna elettorale uno scenario positivo e quello disegnato dagli interventi delle parti sociali che ci hanno presentato un Piemonte in sofferenza. Non credo che la situazione che stiamo vivendo sia semplicemente un elenco di casi isolati, ma purtroppo si tratta di una valanga, un’onda lunga di crisi che arriverà nei prossimi mesi e anni”.
Nei loro interventi, i segretari generali di Cgil Cisl Uil Piemonte, Giorgio Airaudo, Luca Caretti, Gianni Cortese, hanno chiesto alla Regione di fare squadra sulle crisi e di contare di più a Roma. “Bisogna giocare una partita di squadra – ha detto il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti – perché siamo di fronte a una deriva e una deindustrializzazione crescente. Abbiamo bisogno di un’immagine complessiva e di sistema del Piemonte e per questo serve una cabina di regia, con la presenza di tutte le parti sociali. Un modo di lavorare e procedere che può dare un supporto anche ai tavoli aperti a livello nazionale come l’ex Ilva e Stellantis. Il modello deve essere quello della gestione del Covid e della sanità. È inoltre fondamentale attrarre imprese e investimenti, ma anche garantire retribuzioni adeguate ai lavoratori”. (Conquiste del Lavoro del 19 gennaio 2024) 
Rocco Zagaria

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