“Costruiamo un’ Europa più unita”: l’intervento del segretario Cisl Melis al seminario di Asege a Cracovia

Focus
Il convegno sull'Europa a Cracovia primo piano “Costruiamo un’ Europa più unita”: l’intervento del segretario Cisl Melis al seminario di Asege a Cracovia

Di seguito l’intervento del segretario regionale Cisl, Sergio Melis, al seminario internazionale dal titolo: “Il ruolo degli attori sociali nella governance in Europa: economia, sviluppo regionale e dialogo sociale “, promosso da Regione di Malopolska NSZZ  “Solidarnosc” e Facoltà di Studi Internazionali e Politici presso l’Università “Jagiellonian” , entrambi partner dell’Associazione ASEGE, nella giornata del 18 settembre 2017 a Cracovia.

Melis parla di Europa a Cracovia primo pianoVi porto innanzitutto i saluti di Alessio Ferraris Segretario Generale CISL del Piemonte. Il Piemonte è una regione a Nord Ovest dell’Italia che confina con 2 regioni della Francia, 2 regioni della Svizzera, 4 regioni italiane. Ferraris è anche Presidente di ASEGE, network (associazione), che ha l’obiettivo di promuovere il movimento sindacale come attore sociale europeo per una governance in Europa. ASEGE mette insieme, unisce, sindacati e università, con la prospettiva di produrre modalità di intervento nelle dinamiche sociali locali e internazionali. Siamo partiti da lontano, la CISL nasce nel 1950, Solidarnosç è più giovane. C’è, però, un elemento comune fondamentale: “l’idea di sindacato nuovo.” Entrambi sono sindacati autonomi e indipendenti, non hanno amici o nemici. Hanno controparti con cui discutere, mediare, fare accordi o dissentire e anche confliggere. Il conflitto non è per noi un fine, ma un mezzo per affermare le nostre proposte, idee, visioni, prospettive.

I nostri sono sindacati che hanno una storia, interpretano il presente e vogliono costruire il futuro. Posso raccontare come agiamo nella nostra realtà piemontese. A livello regionale abbiamo aperto il confronto con il governo locale, nella nostra segreteria ognuno segue le parti che attengono alle sue deleghe e io, per esempio, in questi anni sto seguendo il grande  cambiamento della sanità. All’inizio l’amministrazione aveva un suo disegno che noi non condividevamo, con impegno e determinazione ma anche con proposte serie e precise siamo riusciti a spostare il cambiamento verso la direzione che conduce a costruire le risposte il più vicino possibile ai cittadini. Stesso lavoro abbiamo fatto sui temi del bilancio, così come sulle questioni del mercato del lavoro. Grande attenzione dobbiamo avere in questi anni di crisi alle questioni del lavoro con l’ottica di investire nella ripresa economico-produttiva, l’innovazione e le possibilità di sviluppo competitivo. Su questi assi si svolge il “dialogo” a livello regionale.

In questi anni abbiamo dovuto affrontare questioni importanti e altre dobbiamo affrontarle oggi e in futuro: la crisi mondiale e la conseguente crisi Europa e libro di Ciampani copertinaeuropea, il debito, il crollo della fiducia dei mercati, la perdita di posti di lavoro; le migrazioni e i rifugiati; le questioni ambientali; i problemi politici post–Brexit. Qualcuno potrebbe pensare che sono problemi dei governanti. Non è così! I problemi della politica “interessano” il sindacato. Don Milani, importante figura di sacerdote, scrittore e educatore italiano, aveva il motto “I CAREche significa m’interessa, anche il sindacato è interessato ai problemi perché riguardano le persone, i lavoratori, i nostri associati a livello locale, a livello nazionale, a livello transnazionale. Sono questi gli argomenti del “dialogo sociale” e sono radicati nel territorio. Serve un sindacato transnazionale, unito, capace di influire sulla costruzione dell’Europa, agendo, appunto, nelle dinamiche sociali locali e internazionali.

Tutto questo per potere intervenire sui temi chiave della “crescita sostenibile”, del lavoro di qualità e dignitoso, della creazione di possibilità di speranza per il futuro, così come richiamato anche dall’OIL. Per costruire un‘Europa dei popoli e delle persone é necessario un  Sindacato Europeo UnitoNon è stato sempre così, non dobbiamo dimenticare la storia perché “chi non ha memoria non ha futuro”, e anche nella nostra storia è stata presente la difficoltà di cedere quote di potere al sindacato europeo per mantenerlo a livello nazionale. Sono uomo di Europa a Cracovia due presidenzaorganizzazione da tanti anni e capisco e conosco le resistenze. Le ho vissute e le vivo. Ma non dobbiamo perdere di vista l’orizzonte. Per fortuna nel nostro percorso ci sono anche dei passi avanti quali la visione europea e i “consigli sindacali interregionali”. Quali strumenti abbiamo oggi per perseguire l’obiettivo del sindacato europeo unito? La nuova visione, seria e riflessiva ma anche di azione impressa dal Segretario Generale della CES Luca Visentini dal 2015 è sicuramente un elemento molto importante. Questa è la situazione oggi e vediamo che si è aperta una fase importante di confronto. Non basta! Noi possiamo imprimere nuovo slancio alla prospettiva europea.

E allora torno a guardare alla nostra storia due parole risaltano: contrattazione e partecipazione. Ma insieme, Europa a Cracovia foto di gruppol’una senza l’altra non fanno avanzare. La contrattazione senza partecipazione diventa sterile e autoreferenziale. La partecipazione senza contrattazione è solo rappresentazione ripetitiva senza avanzamenti. Insieme danno risultati e puntano al benessere. E poi, occorre la formazione. La mia organizzazione, la CISL, quando nacque nel dopoguerra era piccola, si capì subito che la formazione avrebbe portato alla creazione di idee nuove. Nacque il Centro Studi a Firenze e con questa scelta cominciò anche la crescita quantitativa e qualitativa dell’organizzazione. Così noi, insieme, potremo costruire un Sindacato Europeo Unito che influisca sulla costruzione europea, per un Europa dei popoli: che è cosa diversa dall’Europa delle nazioni; per una Europa delle persone che è cosa diversa dall’Europa dei capi di stato; per un Europa del benessere che è cosa diversa dall’Europa della ricchezza per pochi individui. Serve un’ Europa sociale e politica che è cosa diversa dall’Europa dei mercati e dell’economia. Noi possiamo riuscirci insieme.

Sergio Melis – segretario Cisl Piemonte

Cracovia 18 settembre 2017

In allegato il programma dell’evento

 

 

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