Marco Biagi. Solavagione: “Aveva capito in modo lungimirante quanto stesse cambiando il mondo del lavoro”

mercoledì 20 Settembre 2023 / Focus
Si è tenuto oggi presso la Confindustria di Cuneo il convegno: Al Lavoro Sul Lavoro. Presenti Giuliana Cirio – Direttore Generale Confindustria Cuneo, Maurizio Sacconi – già senatore e Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e Lea Rossi – avvocato Partner Studio Toffoletto De Luca Tamajo.
Inoltre si è svolta una tavola rotonda, coordinata da Alberto Orioli, vice Direttore vicario Il Sole 24 Ore, su le nuove frontiere dell’organizzazione del lavoro e della sua remunerazione.
Alla tavola rotonda hanno partecipato: Olga Lo Conte – People Lead, Labor Relations Italy, Stefano Franchi – Direttore Federmeccanica e Emmanuele Massagli – Presidente Adapt.
Durante il convegno si è discusso di salario minimo e si è ricordato il professor Marco Biagi giuslavorista barbaramente ucciso dalle brigate rosse. A margine dell’iniziativa le considerazioni del segretario generale CISL Cuneo Enrico Solavagione: “è stata un’importante occasione di confronto, è importante che ci siano convergenze sull’importanza della partecipazione attiva dei lavoratori all’andamento aziendale. Già oggi, alcuni grossi gruppi, stanno strutturando l’organizzazione del lavoro in modo diverso. Noi riteniamo sia fondamentale che a questi processi di cambiamento i lavoratori siano protagonisti, là dove viene aumentata la produttività, crescono i salari e diminuiscono gli infortuni.
Il segretario ha proseguito sul ricordo di Marco Biagi: “aveva capito in modo lungimirante quanto stesse cambiando il mondo del lavoro. Biagi aveva capito che la flessibilità aveva bisogno di essere accompagnata dalle politiche attive del lavoro viceversa sarebbe diventata precarietà… la storia sappiamo com’è andata a finire..
Per quanto riguarda il salario minimo, prosegue Solavagione, la posizione della Cisl è nota, esiste in Italia un problema di lavoratori poveri questo è indubbio. I rischi legati ad un provvedimento legislativo che va a stabilire a 9 euro il salario non ci convince. Il rischio concreto è indebolire la contrattazione, la fuoriuscita di aziende dai ccnl, comprimere verso il basso il resto dei salari, ricordo che gran parte dei salari bassi è dovuto anche ai part-time non volontari, al proliferare di contratti pirata. Si prendano i contratti maggiormente rappresentativi e si estendono a quei pochi settori sprovvisti di contrattazione, si può fare in pochissimo tempo, si mettano da parte posizioni ideologiche e novecentesche e si lavoro seriamente per risolvere il problema ha concluso Solavagione.

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