Tre offerte di acquisto per Conbipel, lo storico marchio astigiano dell’abbigliamento da un anno in amministrazione straordinaria
Sui possibili acquirenti di Conbipel, storica catena di abbigliamento, con sede e magazzino a Cocconato d’Asti, in Piemonte, da un anno in amministrazione straordinaria, c’è per ora il massimo riserbo. Si sa solo che sono tre le offerte di acquisto pervenute al commissario, Luca Jeantet. Le carte saranno scoperte solo quando, valutata ciascuna offerta da parte del commissario e dei suoi consulenti e sottoposta all’approvazione del Comitato di Sorveglianza del Ministero dello Sviluppo economico, arriverà il via libera del Mise. Una volta ricevuto l’ok ministeriale, gli investitori presenteranno la loro proposta di acquisto e relativo piano industriale ai sindacati. Il confronto con le organizzazioni sindacali dovrà concludersi entro 25 giorni come prevede la normativa sulla cessione del ramo di azienda. A conti fatti, vista anche la volontà del commissario di accelerare i tempi, prevedendo la fine di febbraio come data di un possibile incontro con i sindacati, il passaggio di proprietà potrebbe avvenire entro il prossimo primo aprile. Tra i nodi da sciogliere c’è proprio quella della proprietà: sarà una o più di una? Tra qualche settimana si saprà di più.
Fondata a Cocconato d’Asti nel 1958 con il nome Moda Massa, l’azienda, che all’inizio era un laboratorio artigianale in cui si producevano cinture, borse e pelletteria, si afferma col tempo nel mercato italiano. Nel 1969 arriva il grande salto nella produzione di capi in pelle e la nascita del marchio Conbipel. Negli anni Duemila il gruppo differenzia ancora la sua produzione, che viene però esternalizzata, puntando sull’ecopelle. Nel 2007 la proprietà viene ceduta al fondo americano Oaktree Capital Management, controllato a sua volta nel 2019 dal fondo Brookfield Asset management. Il resto è storia recente. Nel 2017 scoppia la crisi che sfocia agli inizi del 2021 nell’amministrazione straordinaria approvata dal Tribunale di Torino.
Oggi Conbipel spa conta 190 negozi e 1600 dipendenti su tutto il territorio nazionale, 300 dei quali nella sede di Cocconato d’Asti. Valore stimato di tutto il perimetro aziendale – che comprende i marchi, i punti vendita, il canale e-commerce, la sede centrale e il magazzino automatizzato di Cocconato e la piattaforma logistica – è di circa 104 milioni di euro.
“Nell’incontro del 25 gennaio con l’amministrazione straordinaria di Conbipel – spiega la segretaria nazionale della Fisascat Cisl, Aurora Blanca – è emerso che sono pervenute tre offerte irrevocabili di acquisizione che sembrerebbero essere assolutamente comparabili tra loro. Le manifestazioni di interesse riguardano la sede, il magazzino, il marchio e alcuni punti vendita. Il tavolo per la presentazione del piano industriale verrà convocato appena vi saranno sviluppi da parte del Ministero dello sviluppo economico. La nostra priorità resta naturalmente la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, la continuità dei rapporti di lavoro e il mantenimento delle attuali retribuzioni”.
I tre offerenti hanno chiesto però di essere liberati da eventuali debiti contratti dalla Conbipel negli anni. La situazione debitoria dell’azienda è migliorata nel periodo post look down, con il recupero di circa 8 milioni di euro sui complessivi 20 milioni. Sebbene in cassa integrazione a rotazione, l’attività dell’azienda non è mai stata interrotta. Dei 300 dipendenti in forza a Cocconato, circa 200 risiedono nel paese astigiano. E in molti casi si tratta di più componenti dello stesso nucleo famigliare. Per questo il salvataggio della Conbipel per gli abitanti di Cocconato d’Asti è soprattutto una questione di sopravvivenza e di prospettiva futura. (da Conquiste del lavoro del 29 gennaio 2022)
Rocco Zagaria