Cgil Cisl Uil: “Sull’evasione fiscale in Piemonte si deve fare di più”. Stimati 15 miliardi di economia sommersa nel 2014

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Il convegno di Cgil Cisl Uil su evasione fiscale primo piano Cgil Cisl Uil: “Sull’evasione fiscale in Piemonte si deve fare di più”. Stimati 15 miliardi di economia sommersa nel 2014

La lotta contro l’ evasione fiscale è da diversi anni un punto prioritario dell’iniziativa di Cgil-Cisl-Uil nella contrattazione sociale.  Questa mattina, all’Holiday Inn di Piazza Massaua a Torino, i sindacati regionali Cgil Cisl Uil hanno illustrato, alla presenza del vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, del nuovo direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Giovanni Achille Sanzò e dei presidenti di Anci, Uncem e Lega delle Autonomie, i risultati di una ricerca dell’Ires “L. Morosini” sull’evasione fiscale in Piemonte, di cui si allega sintesi.
Dallo studio presentato dal direttore dell’Istituto, Francesco Montemurro, emerge che nel 2014 l’economia sommersa in Piemonte è di quasi 15 miliardi di euro. Tra le città con un rischio di evasione stimato più elevato figurano Biella e Cuneo. Gli indicatori messi a confronto sono la ricchezza dichiarata (Irpef) e quella effettiva (consumi energetici, immatricolazioni di auto di grossa cilindrata, compravendita di immobili).

“Se voltandoci indietro – ha sottolineato il segretario regionale della Cisl, Sergio Melis nella sua introduzione – guardiamo al percorso fatto, vediamo passi avanti; se guardiamo agli obiettivi, c’è ancora molta strada da fare e risultati da ottenere. Nel 2015 solo 42 comuni,  tra i 69 che aderiscono al patto antievasione, hanno recuperato somme dall’evasione fiscale. In testa Torino, con quasi un milione di euro, seguita da Orbassano con 90mila euro, Nichelino con 38mila e Novara 27mila. Se recuperassimo soldi dall’evasione fiscale in tutti i 1.202 comuni della regione si potrebbe investire di più in Politiche sociali e in interventi per le persone”.

Per le segreterie regionali di Cgil, Cisl Uil “Le amministrazioni comunali sono il motore delle azioni di contrasto all’evasione per difendere la spesa sociale e il welfare. Resta fondamentale predisporre programmi di formazione del personale e incentivare l’associazionismo per favorire la capacità di intervento e la definizione del patto antievasione regionale per coinvolgere i comuni sull’accertamento anche delle imposte regionali. Occorre progressivamente alzare il contributo riconosciuto alle amministrazioni, oggi al 20%, delle somme recuperate, con l’intervento dell’Agenzia delle Entrate anche su cifre non eclatanti”.

Il vicepresidente della regione, Aldo Reschigna, intervenendo al convegno organizzato da Cgil, Cisl e Uil ha ribadito che “La collaborazione tra gli enti è indispensabile per combattere l’evasione. Proprio per incentivare il contrasto all’evasione abbiamo approvato una legge regionale che concede una parte delle risorse recuperate nella lotta all’evasione ai comuni piemontesi che la praticano, un incentivo che siamo convinti darà i suoi frutti. Nel frattempo non siamo rimasti con le mani in mano. Dal 2015 abbiamo recuperato risorse molto significative, 110 milioni all’anno, dal contrasto all’evasione del bollo auto, della addizionale Irpef e dell’Irap. Sono risorse importanti non solo perché è giusto che tutti paghino le tasse, ma anche perché questo ci ha permesso di mantenere inalterato il livello dei servizi effettuati e delle politiche sociali, nonostante la grave situazione dei conti regionali, e senza aumentare le tasse ai cittadini”.

In Piemonte, le segnalazioni qualificate trasmesse dai comuni all’Agenzia delle Entrate sono 4.894 e hanno condotto a una maggiore imposta accertata per circa 32,6 milioni e a maggiori somme riscosse per circa 5.5 milioni. In Emilia Romagna il numero delle segnalazioni è 6 volte superiore a quello rilevato in Piemonte (29.734) e le somme riscosse ammontano a circa 32,6milioni, in Lombardia le 13.931 segnalazioni effettuate hanno portato a 25,9 milioni di somme riscosse. il Piemonte risulta la terza regione con pressione fiscale piùe levata nel 2015 (2.210 euro pro capite), alle spalle di Campania (2.416 euro) e Lazio (2.311 euro). Nelle prestazioni del Piemonte incidono soprattutto il gettito in crescita dell’addizionale regionale Irpef, della Tari, dell’Imu e della Rc auto. Al contrario, per quanto riguarda la spesa pubblica primaria (al netto degli interessi) delle amministrazioni locali, il Piemonte è in penultima posizione tra le regioni del Nord, subito dopo il Veneto.

Rocco Zagaria

In allegato una sintesi della ricerca sull’evasione fiscale in Piemonte

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