La richiesta presentata oggi ai parlamentari piemontesi invitati dalle organizzazioni nella sede regionale Cisl a Torino
Ripristinare la clausola sociale prevista nel codice degli appalti. È la richiesta che le segreterie di Cgil, Cisl Uil di Torino e Piemonte hanno presentato oggi ai parlamentari piemontesi durante un incontro che si è svolto nella sede regionale Cisl, a Torino, alla presenza di tutte le categorie interessate, in concomitanza con il passaggio alla Camera del disegno di legge.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che l’eliminazione dell’obbligo di inserimento della clausola sociale negli appalti (in base alla quale l’impresa aggiudicataria che subentra nell’esecuzione del servizio deve assicurare i livelli occupazionali con l’assunzione del personale dell’impresa uscente) lascia una decisione così importante alla volontà delle stazioni appaltanti. Queste potranno dunque stabilire in autonomia se inserire o meno questo fondamentale strumento di tutela occupazionale.
Sono intervenuti, portando la loro testimonianza, i rappresentanti di Cgil, Cisl Uil dei settori commercio, edilizia, energia e funzione pubblica. All’incontro erano presenti gli onorevoli Rossomando, Laus, Lepri, Gariglio, Giorgis, Fornaro, Napoli, Pirro e Berutti.
Dichiarano Cgil, Cisl, Uil Torino e Piemonte e le categorie delle confederazioni: “Se l’impianto del ddl fosse confermato, si tratterebbe di un pericoloso arretramento in termini di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Va evitato il ricorso ad appalti al massimo ribasso, alle procedure di affidamento diretto senza gara, che portano con sé il rischio di infiltrazioni criminali, e deve essere applicata la sentenza sulla incostituzionalità dell’art. 177 dei Contratti pubblici che stabilisce l’obbligo di affidare all’esterno l’80% dei contratti di lavoro, servizi e forniture”.
L’introduzione di Luca Caretti