Fondazione Casa di Carità: la Regione apre tavolo di crisi per i lavoratori

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Presidio Casa di Carità Torino Fondazione Casa di Carità: la Regione apre tavolo di crisi per i lavoratori

Tavolo in regione per i lavoratori della Fondazione Casa di Carità
Le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri ONLUS del Piemonte si sono astenuti dal lavoro nella giornata di oggi, giovedì 28 febbraio 2019. Lo sciopero, indetto dalle Organizzazioni Sindacali FLC-CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola, si è svolto con un presidio davanti alla sede regionale della Fondazione, in corso Benedetto Brin a Torino.
Le motivazioni sono legate alla crisi finanziaria che si protrae da ormai tre anni, determinata anche dal ritardo con cui le Amministrazioni erogano i finanziamenti per i corsi di Formazione Professionale. I sindacati lamentano continui ritardi nellerogazione degli stipendi ai dipendenti e il mancato pagamento di collaboratori esterni e fornitori, con grave danno per l’economia famigliare. I dipendenti vantano anche un credito per la mancata erogazione dei buoni pasto che ammonta a circa 3 mila euro procapite. Dopo un periodo di solidarietà messo in atto dai lavoratori per rispondere ad un “Piano di risanamento” i cui effetti sono stati vanificati da una gestione poco attenta da parte della Presidenza e del Consiglio di Amministrazione, i lavoratori, tramite le Organizzazioni Sindacali, hanno chiesto l’intervento deciso delle Diocesi di Torino (componente del CdA)e un cambio del management. Ma le risposte tardano ad arrivare.
A questo punto le Organizzazioni Sindacali si sono viste costrette ad una iniziativa di lotta che rivendicasse le ragioni dei lavoratori e sollecitasse tutti gli attori a farsi carico della situazione.
Sempre nella giornata odierna, le Organizzazioni Sindacali hanno incontrato l’assessore regionale Gianna Pentenero che ha istituito un Tavolo permanente di crisi e che tornerà a riunirsi nei prossimi giorni.
In assenza di risposte concrete le Organizzazioni Sindacali manterranno lo stato di agitazione valuteranno ulteriori iniziative di mobilitazione.

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