La Pernigotti prende ancora tempo e propone un’ ipotesi di rilancio che delude i sindacati

venerdì 8 Luglio 2022 / Focus

Durante l’incontro al Mise del 6 luglio u.s.,  la proprietà di Pernigotti ha comunicato alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti del ministero di voler avviare il piano di rilancio dello storico stabilimento novese a partire da gennaio prossimo. Nel frattempo sono stati chiesti altri dodici mesi di cassa integrazione, stavolta straordinaria, visto la scadenza di quella ottenuta un anno fa per ristrutturazione.

Nell’incontro il Mise ha contestato alla Pernigotti le diverse inadempienze rispetto al piano industriale proposto per il 2021 e alla promessa di coinvolgere nuovi investitori. Promesse  non rispettate e che stanno portando lentamente, ma inesorabilmente la fabbrica al declino. La proprietà turca ha spiegato di aver interrotto le trattative con la Witor’s e Jp Morgan perché ”non c’erano più le condizioni per proseguire” e di voler rilanciare lo stabilimento con le proprie forze. Si è parlato nuovamente di trasferire a Novi Ligure alcune produzioni dalla Turchia, di rilanciare il marchio e di programmare nuovi investimenti. Le organizzazioni sindacali hanno sollevato delle riserve in merito alla capacità della direzione aziendale di saper programmare ed organizzare le attività industriali alla luce anche dei mancati adeguamenti strutturali.

Luca Annibaletti – coordinatore al Mise per le crisi d’impresa – ha ricordato ai vertici della storica ditta ”la necessità di chiarire il percorso da intraprendere per garantire la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori”. Il Mise, in accordo con le altre istituzioni presenti al tavolo, ha sottolineato che la possibile concessione della cassa integrazione per i lavoratori deve intendersi come uno strumento per consentire la ripresa della Pernigotti. Pertanto, è stata richiesta la presentazione di un piano industriale solido e convincente da condividere con le organizzazioni sindacali.

Categoria: