Ilva, la battaglia per salvare l’occupazione parte da Novi. NO ad esuberi, azzeramento di tutele ed anzianità

venerdì 20 Ottobre 2017 / Attualità
ilva sciopero strada
La ex Ilva di Novi L.re impiega circa 700 dipendenti

I lavoratori dell’Ilva di Novi L.re (AL) sono scesi di nuovo in piazza. Dopo il primo sciopero dell’10 ottobre, per protestare contro gli annunciati esuberi del nuovo piano industriale presentato da Am Investco, il 19 ottobre  lavoratori ed organizzazioni sindacali  hanno nuovamente fatto sentire forte la propria voce, con uno stop di otto ore ed una manifestazione che partendio dai cancelli della fabbrica si è snodata per le vie del centro città, per terminare ai giardini pubblici con l’intervento dei dirigenti sindacali nazionali.

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Salvatore Pafundi (Fim Cisl territoriale), dal palco richiama l’attenzione sui disagi economici che si abbatterebbero su tutti i dipendenti del gruppo Ilva

Sono 54  gli esuberi previsti all’Ilva di Novi, se passerà il piano della nuova proprietà che comprende il gruppo indiano Arcelor Mittal e la società Marcegaglia. Ma il problema è ben più esteso e tocca  tutti i circa 750 dipendenti, come spiega Salvatore Pafundi, Segretario generale Fim Cisl Alessandria-Asti:

“Ringraziamo tutte le lavoratrici e lavoratori che oggi ci hanno dato il loro sostegno, e l’intera cittadinanza per la sensibilità mostrata. Siamo scesi in piazza per dire un secco NO al piano esuberi che ci è stato prospettato ed anche al disagio economico dei lavoratori che, se licenziati e riassunti dalla nuova proprietà, avrebbero forti disagi economi con un taglio del 30% di salario, e l’azzeramento di tutele ed anzianità. NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE, ci sono le condizioni per aprire la trattativa”.

-> Guarda la clip  e l’intervento dal palco di Salavatore Pafundi, Segretario generale Fim Cisl Alessandria-Asti:
-> Lavoratori in corteo
-> Galleria fotografica manifestazione

Al  corteo si sono uniti anche molti lavoratori delle aziende del territorio noves, compresi  i lavoratori della Marcegaglia di Pozzolo Formigaro (AL), che hanno incrociato le braccia dopo i due gravi infortuni che, a distanza di pochi giorni, si sono veriticati nell’azienda. Le Rsu dell’azienda metalmeccanica hanno così deciso di dichiarare lo sciopero in segno di vicinanza ai colleghi e per tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che e’ peraltro al centro di seminario formativo organizzato la stessa giornata presso la sede Cisl alessandrina.

Preoccupa poi anche l‘indotto che ruota intorno alle attività Ilva, e dunque il futuro di tanti addetti e famiglie. Nei prossimi giorni scenderanno in piazza anche i dipendenti di Genova, Taranto, Marghera e Milano.

IL PUNTO

10/10/17Saltato il Tavolo al Ministero. Per la Fim “inaccettabile aprire la trattativa senza garantire tutele fondamentali ai lavoratori”

ilva conferenza stampa assemblea Fim

Otto ore di astensione dal lavoro sui tre turni con picchetto davanti all’Ilva. Anche i lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure (AL), il 9 ottobre, hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento e “marciato” pacificamente per le vie della città,  per protestare contro gli annunciati esuberi del nuovo piano industriale presentato da Am Investco, che

comprende il gruppo indiano Arcelor Mittal e la società Marcegaglia.

Sarebbero 54 quelli che interessano il sito novese, in totale ben 4.200 gli esuberi in tutta Italia:  a subire la sorte peggiore lo stabilimento di Genova Cornigliano, in cui la forza lavoro sarà ridotta del 40 per cento; a Taranto i dipendenti saranno il 28 per cento in meno.
La doccia fredda è arrivata qualche giorno fa con il documento di otto pagine spedito alle sigle sindacali e firmato dai vertici di Am InvestCo prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva, anche quelli non in esubero, saranno licenziati per poi essere riassunti con la nuova normativa del Jobs Act. Perderanno  quindi le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo;iI lavoratori riassunti dovranno inoltre firmare «verbali di conciliazione» rinunciando espressamente «a ogni pretesa connessa a qualsiasi titolo ai precedenti rapporti di lavoro intrattenuti con la società»

Salvatore Pafundi, Segretario generale Fim Cisl Alessandria-Asti, commenta così l’intensa giornata  trascorsa a Roma al tavolo convocato il 9 ottobre, con urgenza, dal Ministero dello Sviluppo Economico:

“Il Ministro Calenda ci ha comunicato, dopo averlo fatto ad Arcelor Mittal, che non è accettabile aprile il tavolo senza garantire le condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori! Prima dell’inizio dell’incontro il Ministro ha chiesto all’azienda di cambiare impostazione e quest’ultima ha chiesto tempo per verificare il mandato. L’incontro è stato dunque annullato, si tornerà al tavolo dopo il confronto con gli azionisti“.

Ilva sciopero Novi Fim

Anche a Novi massiccia l’adesione allo sciopero


“Dai primi dati l’adesione allo sciopero a Taranto, Genova, Novi Ligure, è totale. I lavoratori – informa Marco Bentivogli, Segretario generale Fim Ferazione Metalmeccanici Cisl hanno ben compreso che le basi su cui si articola il piano industriale vanno radicalmente modificate, continuiamo a ribadire, come in tutti questi anni, che è possibile modificare il Piano affinché si rilanci la produzione dell’acciaio, si salvaguardi l’ambiente e si escludano licenziamenti. In questi anni troppo tempo perso e tante incertezze hanno pregiudicato le condizioni dipartenza di questa trattativa. AMInvestCo deve sapere che queste sono le nostre condizioni per andare verso un’intesa su cui anche il Governo deve fare la sua parte in maniera attiva”.

Il 10 ottobre intanto, sempre presso lo stabilimento di Novi,  sono programmate  le assemblee con tutti i lavoratori; le organizzazioni sindacali esprimono peraltro preoccupazione circa eventuali ripercussioni di questa situazione sull’indotto.

 

-> Vai all’approfondimento

Qui sotto alcune interviste rilasciate dal Segretario Bentivogli il 10 ottobre alla trasmissione “Radio Anch’io” ed a “Uno Mattina” (Rai 1)

 

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