Alessandria – Asti: frena la crescita industriale, ma il trend resta positivo

mercoledì 9 Novembre 2022 / Focus

È stata pubblicata pochi giorni fa la 203ma “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte. La rilevazione è stata condotta nei mesi di luglio e agosto 2022 con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2022 e ha coinvolto 1.728 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 102.245 addetti e un valore pari a circa 57,2 miliardi di euro di fatturato.

Nel secondo trimestre 2022, nonostante le crescenti difficoltà a causa del vertiginoso aumento dei costi (in particolare di quelli energetici, destinati a incidere sensibilmente sulla produzione di alcuni comparti), resta positivo il quadro congiunturale complessivo dell’industria manifatturiera piemontese. Appare evidente un rallentamento nei principali indicatori che rimangono tuttavia positivi, testimoniando la forza del sistema manifatturiero regionale e la sua capacità di adattarsi agli ormai frequenti shock esterni.

Analizzando i risultati del periodo aprile-giugno 2022 emerge come, dopo la variazione del +5,2% registrata nel 1° trimestre 2022, le incertezze e le difficoltà generate dalla congiuntura internazionale abbiano iniziato a frenare il ritmo espansivo del tessuto manifatturiero piemontese. Nel 2° trimestre, infatti, la variazione tendenziale della produzione industriale si è attestata al +3,8%, portando a una crescita media nel primo semestre dell’anno pari al 4,5%.

Il risultato segnato dalla produzione industriale +3,8% (Alessandria +5,6% – Asti +4,2%) è stato accompagnato da un incremento degli ordinativi provenienti dal mercato interno +3,9% (Alessandria e Asti +3,4%) e da una forte espansione di quelli esteri +44,4% (Alessandria +7,4% – Asti +6,0%). Il fatturato totale ha segnato un +6,1% (Alessandria +10,4% – Asti +6,9%). La tenuta dell’attività produttiva delle imprese piemontesi nel periodo aprile-giugno 2022 viene confermata anche dal grado di utilizzo degli impianti (69,8%) che, pur subendo un leggero rallentamento, si mantiene su livelli pre-pandemici, già riconquistati a fine 2021.

Tutti i principali settori della manifattura regionale hanno esibito nel secondo trimestre 2022 una crescita della produzione industriale, ad eccezione dei mezzi di trasporto che scontano il confronto con mesi di sviluppo straordinario, la crescita del secondo trimestre 2022 era stata, infatti, dell’84,9%. Dopo il ritardo nella ripresa dalla crisi, la performance più intensa è stata quella della filiera tessile. Al secondo posto per intensità d’incremento della produzione si trova il comparto dell’elettricità ed elettronica e la filiera alimentare – con Alessandria al primo posto per indice di performance – entrambi in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021. Evidenziano una variazione superiore alla media regionale del periodo anche la meccanica (+4,3%) e le industrie del legno e del mobile +4,0% (Asti capofila di settore per perfomance). Le aziende della chimica/plastica segnano un incremento della produzione del 2,9%, le industrie dei metalli seguono con un +2,0%.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “I risultati di questo trimestre ci restituiscono un Piemonte che continua a difendersi bene alle varie sfide nazionali e internazionali che, purtroppo, deve continuare a fronteggiare. La vera incognita sarà l’autunno, quando si esaurirà la spinta del rimbalzo post-crisi pandemica. Un futuro che possiamo già intravedere nelle aspettative al ribasso degli imprenditori: un’incertezza dovuta per lo più alle forniture di gas e al prezzo dell’energia e che avrà ripercussioni anche sulla seconda parte dell’anno. Come sempre, le Camere di commercio piemontesi sosterranno le imprese con tutti gli strumenti a disposizione, con l’unico obiettivo di ridare fiducia al sistema economico regionale”.

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