Convegno unitario Fnp-Spi-Uilp Piemonte sull’invecchiamento attivo

giovedì 13 Febbraio 2020 / Attualità

Il Piemonte è una delle regioni più anziane in Italia con il 25,5% della popolazione. Prendendo a riferimento l’indicatore convenzionale degli over 65 si trova al quarto posto, dopo Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Umbria, e in alcune aree mostra un grado di senilizzazione molto più avanzato della media: le province di Biella, con una percentuale di anziani del 28,9%, di Alessandria (27,6%) e del VCO (26,7%). Secondo le proiezioni demografiche dell’ISTAT, nel 2040 il 33,7% dei residenti in Piemonte avrà raggiunto la soglia della terza età e il 6% quella degli 85 anni, quota che al primo gennaio 2019 si attestava al 4,1% e che rappresenta una misura (seppure approssimativa) di quella fascia demografica in cui si riscontrano con elevata frequenza le condizioni di fragilità attribuibili all’invecchiamento (riduzione dell’autonomia, della mobilità, peggioramento delle condizioni di salute, incremento del rischio di disabilità). Da questi dati parte lo studio unitario realizzato dai sindacati dei pensionati piemontesi e presentato da Paolo Arnolfo (Fnp Piemonte) in occasione della giornata di riflessione “L’invecchiamento è prezioso, rendiamolo attivo!” organizzato da Fnp-Spi-Uilp Piemonte mercoledì 12 febbraio al Sermig di Torino.

L’obiettivo di accrescere la qualità di vita degli anziani piemontesi è di particolare attualità, se si considera che nella nostra regione, dove l’aspettativa di vita a 65 anni continua a progredire, nell’arco degli ultimi dieci anni non si sono verificati miglioramenti nel numero medio di anni che le persone anziane trascorrono senza limitazioni nelle attività che abitualmente svolgono, a differenza di quanto avvenuto nell’aggregato delle regioni settentrionali e dell’intero territorio nazionale. Nonostante ciò, in Piemonte la speranza di vita in buona salute a 65 anni supera i 10 anni, in linea con le regioni del nord, ben oltre la media nazionale (dati Istat).

Nella relazione unitaria introduttiva, svolta da Francescantonio Guidotti (Fnp Piemonte) si dice che un passo in avanti è stato fatto con la Legge regionale 17 del 2019 sull’Invecchiamento Attivo, della quale però ad oggi manca il piano attuativo. Proprio su questo si è impegnata l’assessora regionale alle Politiche sociali Chiara Caucino nel suo intervento al convegno: “I diversi settori interessati dalla Legge sono già al lavoro per predisporre una bozza, che dovrebbe essere pronta in primavera per essere discussa con le parti sociali. Il problema principale è che la legge non è dotata di un proprio  finanziamento. Abbiamo avanzato una richiesta per attingere ai fondi del Piano della Competitività per il rilancio del Piemonte, che sono destinati all’innovazione, e quindi perchè no, anche a quella sociale.”

Durante i lavori sono state presentate due esperienze positive, qualla della Fondazione Comunità di Mirafiori e il progetto di scambio intergenerazionale “Mai troppo tardi” del Comune di Novara ed è poi seguito un confronto moderato dalla giornalista Sara Strippoli, a cui hanno partecipato Livio Tesio (Assessorato Politiche Sociali Regione Piemonte), Elide Tisi (ANCI Piemonte) e Lorenzo Cestari (Uilp Piemonte) in rappresentanza dei sindacati dei pensionati. Le conclusioni sono state affidate a Emanuele Ronzoni della Segreteria nazionale Uilp.

Stefania Uberti

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