Stellantis annuncia nuove uscite volontarie

giovedì 28 Marzo 2024 / Focus
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Solo a Torino sono più di 1500 le uscite anticipate. Un altro migliaio tra Cassino e Pratola Serra. Ancora in corso il censimento negli altri siti del Gruppo 

A pochi giorni dell’audizione (il 3 aprile), nella sede romana del Mimit, di Regione Piemonte, Comune di Torino, Sistema delle imprese e Organizzazioni sindacali sul futuro di Mirafiori, e a un paio di settimane dallo sciopero di Stellantis e dell’indotto torinese dell’automotive (il 12 aprile), proclamato da tutte le sigle sindacali territoriali, arriva la notizia di altri 1520 esuberi nelle sedi torinesi del gruppo automobilistico.

Gli esodi, che fanno parte dell’accordo quadro nazionale sottoscritto la scorsa settimana tra azienda e sindacati, ad eccezione della sola Fiom, avverranno secondo il criterio della “non opposizione” ovvero potranno uscire dall’azienda, fra i lavoratori eventualmente appartenenti alle unità produttive e alle funzioni in cui verranno dichiarati esuberi da parte dell’azienda, solo coloro che espressamente accetteranno l’uscita incentivata.

Gli esuberi individuati da Stellantis nelle 21 società torinesi del gruppo, in cui lavorano circa 15mila addetti, è di 1521. Le uscite incentivate riguardano 733 impiegati degli Enti Centrali, 300 addetti delle Carrozzerie, 89 alle Meccaniche, 40 delle Presse, 45 del Centro Ricerche Fiat, 45 di Pcma, 30 delle Costruzioni Sperimentali, 15 degli Stampi, 135 delle società di servizi e finanza e il resto di altri reparti.

A livello nazionale sono al momento 2.510 i lavoratori di Stellantis coinvolti e riguardano per ora gli stabilimenti di Mirafiori (1520), Cassino (850, di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra (100). Mancano ancora all’appello gli impianti di Pomigliano, Melfi, Termoli, Modena e Atessa, dove sono in corso i censimenti. Per quanto concerne gli incentivi, questi saranno pari a 6 mensilità per chi è già in possesso dei requisiti per la pensione. Chi invece maturerà i requisiti per la pensione entro quattro anni, riceverà per i primi 24 mesi un importo tale da raggiungere insieme al trattamento di naspi il 90% della retribuzione lorda e per i successivi 24 mesi un importo lordo pari al 70% della retribuzione lorda più un’ulteriore somma equivalente ai contributi previdenziali da versare.

Per coloro che non agganciano la pensione, infine, gli incentivi saranno differenziati in base all’età: fra i 35 e i 39 anni, 12 mensilità più 20 mila euro; fra i 40 e i 44 anni, 18 mensilità più 20 mila euro; fra i 45 e i 49 anni, 24 mensilità più 30 mila euro; fra i 50 e i 54 anni, 30 mensilità più 30 mila euro e dai 55 anni in su, 33 mensilità più 30 mila euro.

“Gli esuberi annunciati nel gruppo Stellantis che sono coerenti con i numeri dichiarati precedentemente e non raggiunti, – ha dichiarato il segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì – sono da riportare all’accordo di separation che prevede la possibilità di uscite incentivate ‘esclusivamente’ su base volontaria da parte dei lavoratori. Questo esclude la facoltà di procedere unilateralmente con licenziamenti forzati da parte di Stellantis. La criticità del settore automotive nell’area torinese é nota da tempo ed è sempre più necessario che Stellantis presenti quelle soluzioni industriali e quei progetti che in prospettiva, possano garantire il rilancio dell’occupazione e dell’industria automobilistica”.

Per i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti, che incontreranno il presidente della Regione, Alberto Cirio, il 2 aprile, in vista dell’audizione romana: “C’è forte preoccupazione per il futuro dell’auto a Torino e in Piemonte, come dimostra la mobilitazione di tutte le sigle sindacali per il prossimo 12 aprile sotto la Mole. Senza interventi immediati e nuove produzioni l’intero settore, che è un fiore all’occhiello dell’economia piemontese, rischia di impoverirsi e di pagare un prezzo alto sul piano occupazionale e sociale. (da Conquiste del Lavoro del 28 marzo 2024) 

Rocco Zagaria

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