Nel 2023 crescono gli iscritti alla Cisl Torino-Canavese. Con 2100 iscritti in più (+2,2%) rispetto al 2022, il sindacato guidato da Lo Bianco sfiora i 97 mila iscritti

martedì 23 Gennaio 2024 / Attualità

La Cisl Torino-Canavese chiude il tesseramento 2023 a quota 96.658 iscritti contro i 94.555 dell’anno precedente, segnando un balzo del +2,22% e una crescita complessiva di 2.103 tesserati.
L’aumento, rispetto al 2022, si registra in modo particolare tra le federazioni degli edili (Filca Cisl) con 1.061 iscritti in più (+16,7%), del pubblico impiego (Fp Cisl) con 758 tesserati in più (12,3%) e del commercio, servizi e turismo (Fisascat Cisl), con un aumento di 578 iscritti (+5,7%).

La Fisascat Cisl (commercio, turismo e servizi) si conferma la prima Federazione della Cisl torinese seguita dalla Fim (metalmeccanici), dalla Filca (edili), dalla Cisl Scuola e dalla Cisl Fp (pubblico impiego).

La Federazione dei Pensionati (Fnp Cisl) registra invece una flessione dell’1,6% dovuto in modo particolare all’impatto negativo delle politiche previdenziali degli ultimi anni. I lavoratori attivi rappresentano il 60 per cento del totale iscritti.

“Chiudiamo il tesseramento 2023 con una bella prova di proselitismo da parte di tutte le federazioni della Cisl Torino-Canavese, a partire dai delegati di posto di lavoro, e del suo sistema servizi che, nonostante una forte contrazione del settore manufatturiero, solo in parte compensato dalla crescita dell’occupazione nei servizi e nell’edilizia, riesce a catalizzare e a raccogliere il consenso dei lavoratori. Un risultato che premia il nostro pragmatismo e la nostra azione riformista e concertativa”. Questo il commento del segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco che aggiunge: “Non è, però, il momento, di cullarsi sugli allori, ma di ricercare nuove strade e nuove idee per il rilancio del tessuto economico e produttivo della città. La prossima settimana, insieme a Cgil e Uil territoriali, incontreremo il sindaco Lo Russo per fare il punto sul presente e il futuro dell’Area metropolitana, con particolare riferimento al declino industriale del nostro territorio”.

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