Lear di Grugliasco, la paura di un’altra Embraco

mercoledì 1 Marzo 2023 / Focus
Lear Gugliasco

Nell’incontro con i sindacati l’azienda ha confermato i 260 esuberi su un totale di 420 addetti nel sito di Grugliasco. Tavolo di crisi in Regione il 13 marzo

Il timore è che lo stabilimento Lear di Grugliasco, azienda che produce sedili in regime di mono committenza per le auto a marchio Maserati, possa avere un epilogo simile a quello della ex Embraco di Riva di Chieri. Una paura, per ora solo sussurrata, che inizia però a farsi strada tra i lavoratori del sito torinese, spaventati e smarriti di fronte alla mancanza di prospettive e di nuovi progetti industriali da parte della multinazionale americana dell’automotive.
La crisi della Lear dura da diversi anni e nemmeno l’incontro di qualche giorno fa tra l’amministratore delegato italiano del gruppo, Raffael Gagliardi, le segreterie territoriali dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm e le rappresentanze sindacali interne, è riuscito a fugare dubbi e timori.
Anzi, dal vertice è arrivata la conferma sia dei 260 esuberi su un totale di 420 addetti sia della mancanza di un piano di rilancio industriale.
“In considerazione di ciò che è emerso nell’incontro – hanno fatto sapere in una nota unitaria Fim Fiom Uilm territoriali – diventa estremamente complicato immaginare soluzioni che diano oggi prospettive occupazionali a tutti i 420 dipendenti dello stabilimento di Grugliasco”.
L’incontro con l’azienda, richiesto già qualche mese fa, aveva proprio l’obiettivo di comprendere le reali intenzione dell’azienda, alla luce del pesante calo produttivo delle vetture Maserati (Ghibli, Quattroporte, Levante, Gran Cabrio e Gran Turismo). Lo scorso 21 novembre è stata sottoscritta l’ultima tranche di Contratto di Solidarietà della durata di 6 mesi con decorrenza 1 dicembre 2022 – 31 maggio 2023, a cui è seguito un accordo di esodo incentivato a favore di 35 lavoratori.
La Lear, con gli attuali numeri riesce a stento ad impiegare i lavoratori per il tempo previsto dai parametri minimi di legge rispetto agli ammortizzatori sociali. Dal portafoglio Lear manca la commessa 500 Bev, persa a suo tempo a favore della turca Martur, insediatasi sempre a Grugliasco.
“Dal vertice con l’amministratore delegato italiano di Lear Gagliardi – ha spiegato il segretario territoriale Fim, Rocco Cutrì – non è emersa purtroppo nessuna novità. L’azienda non ha un piano industriale e continua a sperare in nuove commesse da parte di Stellantis, anche se il tentativo di diversificare la sua produzione non ha ottenuto l’esito sperato. Per questo, insieme a Fiom e Uilm, abbiamo richiesto l’apertura immediata di un tavolo di crisi in Regione su Lear. Questa vertenza, a cui è legato il destino di centinaia di famiglie, merita la giusta attenzione da parte delle Istituzioni locali e soprattutto una soluzione”. Il tavolo richiesto dai sindacati alla Giunta regionale è stato calendarizzato dalla Giunta regionale per il 13 marzo salvo ulteriori aggiornamenti.
Per il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco: “Il territorio torinese, che negli ultimi anni ha già pagato un prezzo altissimo con la perdita di insediamenti produttivi e di posti di lavoro, non può permettersi il lusso di perdere altri pezzi importanti della filiera dell’automotive, pesantemente minacciata dalla trasformazione della transizione ecologica in vista dell’appuntamento del 2035. Sosteniamo quindi l’iniziativa dei metalmeccanici torinesi nei confronti della Regione per un tavolo su Lear e auspichiamo la ricerca di una soluzione per i lavoratori in esubero dello stabilimento di Grugliasco”. (Da Conquiste del Lavoro dell’1 marzo 2023)
Rocco Zagaria

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