No alla privatizzazione di Poste italiane. Presidio della Slp Cisl davanti alla sede centrale di Cuneo e della sede di Bra.

mercoledì 15 Marzo 2017 / Focus
presidio poste
presidio_poste

“La privatizzazione di Poste Italiane deve essere fermata – dichiara il segretario generale della Slp Cisl di Cuneo, Antonio Fodaro – il Governo non deve svendere la più grande azienda di servizi italiana (circa 140.000 dipendenti) che, con i suoi preside presenti anche nei paesi più piccoli e periferici, ha una funzione sociale determinante”

Purtroppo l’operazione di ridurre il debito pubblico svendendo parti importanti di enti e servizi pubblici è una tecnica già utilizzata da altri governi. Questa volta l’esecutivo, dopo aver venduto il 35% di Poste Italiane intende cedere, entro l’estate, un altro 30%.

La Slp Cisl, insieme ad altre organizzazioni sindacali ha avviato una campagna d’informazione verso la popolazione su tutto il territorio nazionale con presidi che si svolgono nei pressi delle sedi postali. Contemporaneamente è partita una raccolta firme dei dipendenti per contrastare l’operazione del Governo.

In questi giorni la federazione Cisl cuneese, con il suo segretario generale, si è presentata alla sede centrale delle Poste di Cuneo ed a quella di Bra.

Nel volantino che è stato distribuito si sottolinea, tra l’altro, il rischio che venga ridotto il servizio postale (purtroppo già evidente soprattutto nei piccoli centri urbani) per trasformare l’ente postale in un istituto bancario con l’introduzione di dinamiche speculative che potrebbero mettere a rischio i risparmi dei propri clienti.

“Il processo di completa finanziarizzazione sta sottraendo risorse ed attenzione al recapito – si legge nel volantino – ormai l’azienda non mostra più alcun interesse sul servizio universale che è obbligata ancora a garantire, sia per le sovvenzioni che riceve  dallo Stato, sia in ossequio all’osservanza di un diritto di cittadinanza ancora in essere a favore dell’intera comunità”

Antonio Fodaro, pur determinato nella buona riuscita dell’iniziativa in corso, non nasconde l’amarezza per la direzione   impressa dal Governo “Se l’intera operazione andrà a buon fine, l’intero paese sarà ancora più povero con la perdita di un patrimonio nazionale a favore delle solite oligarchie finanziarie”

Alfonso Territo

Categoria: