“Rifondare l’Unione Europea in un mondo fuori controllo”: il dibattito della Cisl Torino-Canavese

giovedì 8 Febbraio 2024 / Focus

“L’Unione Europea è esposta attualmente alle molte turbolenze internazionali con due guerre ai suoi confini e agitata da una nuova ondata di nazional-populismo in quattro tra i suoi Paesi fondatori: Francia, Germania, Italia e Olanda. Per questo il Vecchio Continente si trova davanti a un crocevia. Dovrà darsi un assetto e una forma per diventare più giusta e più sociale, oppure crollerà. Occorrono politiche diverse, regole diverse e una maggiore partecipazione dei cittadini, dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentano. Vogliamo una Unione europea in un mercato unico basato su cooperazione, solidarietà e giustizia sociale. Una Unione in grado di competere nel mondo, con un modello economico e sociale sostenibile. Meritiamo tutti una Europa migliore per le persone e i lavoratori”. Con queste parole il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco ha introdotto il seminario “Rifondare l’Unione Europea in un mondo fuori controllo” promosso dalla Cisl Torino-Canavese che si è svolto martedì 6 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 13,00, presso l’Aula Magna del Liceo Regina Margherita, in via Valperga Caluso 12, a Torino. Hanno partecipato all’evento, introdotto dal segretario generale Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco, e moderato dal responsabile dell’Ufficio Stampa e Comunicazione della Cisl Torino-Piemonte, Rocco Zagaria, l’ex magistrato del Tribunale penale dell’Aia, Alberto Perduca e il vicepresidente di ApicEuropa, l’Associazione per l’incontro delle culture in Europa, Franco Chittolina.

Sui temi dello stato di diritto in Europa, dell’immigrazione e la guerra è intervenuto Alberto Perduca che è stato magistrato per oltre 40 anni, ricoprendo numerosi incarichi di prestigio anche a livello internazionale come la direzione indagine dell’ufficio antifrode dell’Unione europea, con sede a Bruxelles. Nel 2008 ha partecipato ad una missione Ue per garantire appoggio alle istituzioni giudiziarie del Kosovo ed è stato magistrato del Tribunale penale dell’Aia. Dal 2016 a giugno 2021 ha ricoperto il ruolo di procuratore della Repubblica di Asti. “Lo stato di diritto in Europa – ha detto Perduca nel suo intervento -, che si basa sul livello di applicazione di alcuni parametri come l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa, efficienza della giustizia e una normativa efficace sul conflitto di interesse, non è completamente realizzato. Tra gli stati maglia nera ci sono l’Ungheria e la Polonia, ma anche l’Italia rientra gli stati sotto osservazione e oggetto delle raccomandazione della Commissione europea. Sul fronte dell’immigrazione a Bruxelles si lavora a un Patto per la gestione dei flussi migratori e sui richiedenti asilo e attualmente sono in atto due sperimentazioni sull’esternalizzazione ad altri paesi della gestione dei flussi. Tra queste rientra l’accordo Italia-Albania del 23 novembre scorso, ratificato recentemente dal parlamento italiano con uno stanziamento di 50 milioni di euro”.

E’ toccato poi a Franco Chittolina, storico Presidente di ApicEuropa, a conclusione dell’incontro, fare il punto sull’Europa, da un punto di vista politico, economico e sociale, alla vigilia di un importante appuntamento come le elezioni del prossimo giugno. Dal 1980 al 1981 Chittolina  è stato responsabile per le politiche europee del Dipartimento internazionale della CISL confederale. Su mandato del Segretario Generale di allora, Pierre Carniti, ha creato a Bruxelles nel 1980 l’Osservatorio Sociale Europeo (OSE), un Centro Studi sulle politiche sociali europee. Ha lavorato per 25 anni a Bruxelles presso le Istituzioni europee (Consiglio dei ministri prima e Commissione poi), impegnandosi per il dialogo tra le Istituzioni comunitarie e la società civile. Dal 2005 lavora in Italia per portare l’Europa sul territorio piemontese, in particolare nella provincia di Cuneo. E lo fa con passione, e autorevolezza e soprattutto la con la stessa curiosità e interesse di sempre. Da poche settimane è uscito il libro: ”Vincere la pace. Sogno e sfida per l’Europa”, edito da Primalpe, scritto a più mani proprio da Franco Chittolina, Adriana Longoni, Denise Arneodo e Luca Giordana, tutti componenti di Apice, l’associazione per l’incontro delle culture in Europa, attiva in Italia da quasi 20 anni. Nel saggio ci si interroga sul presente e sul futuro dell’Europa che vive, da oltre settant’anni, una tregua, oggi minacciata da due guerre ai suoi confini. Secondo gli autori, la nuova legislatura europea (2024-2029) che nascerà con le elezioni di giugno potrebbe essere “l’ultima chiamata” per mettere al sicuro il continente e rifondare su nuove basi l’Unione di domani, prima che spinte nazional-populiste la condannino al declino.

“Stiamo vivendo una guerra mondiale a pezzi – ha detto Chittolina – e come scrive lo studioso Manlio Graziano ci troviamo ‘in un disordine mondiale’. Le quattro potenze globali Usa, Cina, Russia e Unione Europea appaiono vulnerabili e in perenne competizione e conflitto fra loro. Gli Stati Uniti sono alla vigilia di una difficile viglia elettorale. La Cina, che è in affanno, cresce solo del 3%, ma deve sfamare 1,3 miliardi di persone e questa crescita può non bastare. La Russia. potenza militare è alla prese con una economia debole, un territorio immenso e frammentato e forti nostalgie imperiali. E infine, l’Unione Europea, che vive un forte indebolimento della sua coesione politica. In questo contesto, si inserisce il problema demografico con la cosiddetta ‘regola dell’8’. L’età media della popolazione italiana è di 48 anni (44 l’Europa),  contro i 38 della Cina,  i 28 dell’India e i 18 dell’Africa. Non c’è dubbio su chi scommettere per il futuro. Occorre cogliere l’occasione delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, favorendo una informazione corretta sulla posta in gioco”. E l’Italia che cosa può e deve fare in questo contesto? Secondo Chittolina: “Deve prepararsi a essere Paese ‘rifondatore’,  ritrovare il rispetto delle regole convenute (MES e concorrenza) e onorare gli impegni del Pnrr; costruire alleanze soprattutto con Germania, Francia e Spagna e far valere la sua posizione strategica nel Mediterraneo verso l’Africa”. r.z.   

 

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