Lear, futuro in bilico

mercoledì 11 Ottobre 2023 / Focus
Lear Gugliasco

Il 20 ottobre scade la cassa integrazione per i lavoratori della Lear che ha dichiarato 260 esuberi su 416 dipendenti. Speranze al lumicino per una nuova commessa

Mancano solo una decina di giorni al 20 ottobre, data in cui scadranno gli ammortizzatori sociali per la Lear, azienda torinese di componentistica specializzata nella produzione di sedili per auto, ma all’orizzonte non si profila ancora nessuna soluzione. La fabbrica di Grugliasco, alle porte di Torino, legata da un rapporto di monocommittenza con il Gruppo Stellantis per il quale produce i sedili per Maserati Quattro porte, Ghibli e Suv Levante, con gli attuali livelli produttivi riesce a stento a rientrare nei parametri per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali.
Il futuro della fabbrica torinese, esclusa dalla commessa per la 500 Bev, assegnata a suo tempo alla turca Martur, è sempre più incerto dopo che l’azienda nei mesi scorsi ha dichiarato esuberi per 260 lavoratori su un totale di 460.
Pochi giorni fa le federazioni territoriali dei metalmeccanici Fiom Fiom Uilm e le Rsu di stabilimento hanno incontrato, a Torino, l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, l’amministratore delegato e il responsabile delle Relazioni industriali di Lear, Raffaele Gagliardi e Paolo Campion.
Nell’incontro non sono emerse novità di rilievo, se non una esile speranza per una nuova commessa di Stellantis. L’azienda ha confermato l’ipotesi di progetto di riconversione industriale su un altro prodotto sempre con commessa Stellantis, ma ha anche ribadito che in caso di assegnazione a Lear ci sarà una competizione tra gli stabilimenti interni al gruppo per l’allocazione delle nuove produzioni. Per questi motivi si è detta disponibile a discutere con le parti sociali e con le istituzioni del nuovo progetto industriale solo a cose fatte.
Al termine dell’incontro, i sindacati hanno espresso le loro perplessità per una vertenza che resta senza prospettive, soprattutto per i tempi davvero stretti nella ricerca di una soluzione. C’è chi paventa addirittura il rischio di un’altra Embraco, l’azienda di Chieri che ha chiuso i battenti, lasciando a casa circa 400 lavoratori.
“Alla luce dell’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali prevista per il 20 ottobre – hanno fatto sapere in una nota unitaria Fim Fiom Uilm e le rsu dello stabilimento di Grugliasco – abbiamo sollecitato azienda e istituzioni a ricercare quanto prima una soluzione al problema”. Su questo tema è stato fissato un vertice per il prossimo 12 ottobre in Regione Piemonte, a una settimana dalla scadenza della cassa integrazione, con l’obiettivo di verificare proprio l’ulteriore disponibilità di ammortizzatori sociali.
Per il segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Rocco Cutrì “Nonostante un confronto lunghissimo, l’azienda non è ancora in grado di presentare un’alternativa industriale credibile che riesca a garantire continuità occupazionale. La sua posizione non ci convince, ma faremo il nostro lavoro fino in fondo. Presidieremo lo stabilimento, parteciperemo ai tavoli di confronto e parleremo con i dipendenti della fabbrica. Rimaniamo convinti che una riconversione, anche parziale, possa essere l’unica alternativa possibile per assicurare un futuro allo stabilimento di corso Allamano”. Sulla vicenda interviene anche il segretario generale della Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco “L’assenza di un chiaro piano industriale dell’azienda – sottolinea Lo Bianco – è il fattore di maggiore preoccupazione. Bisogna governare la transizione in atto, soprattutto nel settore dell’automotive, con strumenti appropriati e soprattutto con politiche di riconversione industriale. Non vogliamo un’altra Embraco nel nostro territorio. E faremo di tutto per impedirlo”. (Da Conquiste del Lavoro dell’11 ottobre 2023)
Rocco Zagaria

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