Insieme per il rilancio di Mirafiori

venerdì 5 Gennaio 2024 / Focus
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Patto d’azione di Fim Fiom Uilm Torino per il futuro della storica fabbrica automobilistica. I cinesi non sono più un tabù

Un documento in quattro punti per consolidare il rilancio di Mirafiori con l’impegno delle istituzioni e del mondo delle imprese ad accompagnare il percorso.
Sono le proposte che i segretari generali di Fim, Fiom, Uilm Torino, Rocco Cutrì, Edi Lazzi, Luigi Paone hanno presentato in una conferenza stampa che si è svolta nella sede Cisl di via Madama Cristina, a Torino.
“Nonostante gli investimenti dichiarati da Stellantis nell’area torinese che dovrebbero concretizzarsi con la realizzazione dell’Hub del riciclo, del Green Campus, del Battery Technology Center e dell’assegnazione di un nuovo cambio ibrido – hanno evidenziato i segretari generali di Fim, Fiom, Uil, Cutrì, Lazzi, Paone – siamo fermamente convinti del rilancio dello stabilimento di Mirafiori. Serve un progetto ben definito da condividere e decidere con il management di Stellantis, le imprese, le istituzioni locali, ovvero il Comune di Torino e la Regione Piemonte, e le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil. Per questo, chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente”.
Nel documento di Fim Fiom Uilm Torino si legge che, per garantire una solida crescita dell’economia torinese, serve innanzitutto preservare e rilanciare Mirafiori, lo stabilimento che più di tutti in questi anni ha pagato il prezzo della crisi e dei mancati investimenti. Nella storia recente, fino ai primi anni 2000, la storica fabbrica torinese produceva 200 mila autovetture con sei tipi di modelli. Da quel periodo, a seguito della scelta aziendale di creare il Polo del Lusso, in un contesto di mercato che ha anche subito un rallentamento per la pandemia, la produzione è calata, toccando il punto più basso nel 2019 con solo 21 mila auto prodotte.
I sindacati dei metalmeccanici torinesi denunciano il quasi azzeramento delle produzioni dei modelli a marchio Maserati, che da 55 mila unità prodotte nel 2017 e destinate a mercati prevalentemente esteri, chiuderanno il 2023 verosimilmente a quota 8 mila. La sola 500 elettrica, che probabilmente attesterà la produzione 2023 a circa 78 mila unità, non è sufficiente a garantire la missione produttiva dello stabilimento e la stabilità occupazionale degli attuali addetti.
Secondo Fim Fiom Uilm territoriale, Mirafiori ha visto negli ultimi 15 anni ridimensionare fortemente i suoi occupati, passando dai 21 mila del 2008 agli attuali 15 mila, il 29% degli addetti in meno. Per questo, nel chiedere il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle imprese, si pongono 4 obiettivi: l’assegnazione di nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva della storica fabbrica torinese; lo “svecchiamento” dell’attuale forza lavoro di Stellantis, la cui età media si attesta intorno ai 56 anni; l’aumento della produzione di componenti auto legata allo sviluppo delle vetture ecologiche e il potenziamento del ruolo strategico di Torino come Polo di ricerca e progettazione.
“Basta con il tabù del produttore automobilistico unico – hanno detto Fim Fiom Uilm torinesi, presentando il documento unitario per il rilancio di Mirafiori –, sotto la Mole può arrivare un altro costruttore. Nessun pregiudizio sui cinesi purché rispettino le regole europee e italiane. Soltanto attraverso il rilancio di Mirafiori l’indotto può riprendere a camminare”. (da Conquistedellavoro.it di venerdì 5 gennaio 2024)
Rocco Zagaria

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