Fim: “Un patto strategico per l’automotive”

venerdì 17 Settembre 2021 / Focus

Un patto strategico per l’automotive tra politica impresa e sindacato: lo chiede a gran voce la Fim Cisl che ha riunito al Centro Internazionale di Formazione dell’Ilo di Torino tutti i principali attori istituzionali e della filiera dell’auto per un confronto sul futuro delle quattro ruote. Una occasione di approfondimento per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per un settore industriale, quello dell’automotive, che conta in Italia oltre 278mila addetti, 5.500 imprese, che fattura 106 miliardi di euro l’anno e vale il 6,2% del Pil. All’iniziativa – realizzata in collaborazione con la Fim Torino-Canavese in vista anche del XX congresso nazionale che si svolgerà proprio sotto la Mole il 20 e 21 aprile 2022 – hanno preso parte tra gli altri il Viceministro per lo Sviluppo economico e responsabile tavolo automotive Gilberto Pichetto Fratin, l’assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, il responsabile di Stellantis Europa, Davide Mele e il Presidente di Anfia, Paolo Scudieri. In sala, insieme al segretario Fim territoriale, Davide Provenzano, che ha coordinato l’incontro, anche i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Alessio Ferraris.
“Abbiamo organizzato questo importante evento con i massimi esponenti del settore automotive – ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim con delega all’auto, introducendo i lavori – perché riteniamo indispensabile contribuire alle scelte che, come sindacato insieme alle imprese del settore, alle istituzioni e al governo, siamo chiamati ad attuare in tempi molto stretti per uno dei settori industriali più importanti del Paese”.
Uliano ha ricordato che “la situazione è veramente pesante e grave. La carenza dei semiconduttori ha determinato un fermo totale delle produzioni finali di Stellantis in Italia. Dopo le ferie non c’è stata, di fatto, alcuna ripartenza: nel mese di settembre la quasi totalità degli stabilimenti di assemblaggio sta subendo uno stop tra l’80% e il 90% della produzione”.
Per il responsabile di Stellantis Europa, Davide Mele, che ha ricordato i 30 miliardi di euro di investimenti da qui al 2025 a livello globale per l’elettrificazione “per essere pronti ad affrontare le nuove sfide e capire come affrontare l’incertezza, la strategia che riteniamo più efficace è sviluppare tecnologie più competitive e rendere il nostro tessuto di sviluppo industriale più flessibile”. Il manager di Stellantis ha sottolineato anche la disponibilità dell’azienda “a un dialogo produttivo e costruttivo”.
Il viceministro per lo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, nel confermare il tavolo governativo con i vertici di Stellantis intorno a metà ottobre, ha spiegato che il confronto sull’automotive procederà su tre versanti: produzioni, mercato e rete distributiva. “L’automotive – ha detto il viceministro – rappresenta la spina dorsale del settore manifatturiero in Italia con un grande capitale umano che va preservato e aiutato ad affrontare la sfida del cambiamento.
“La transizione ecologica ed energetica – ha affermato il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, chiudendo il seminario – non sarà un pranzo di gala, interi settori industriali dovranno essere completamente ripensati. Dal passaggio da motore endotermico e a quello elettrico, se non gestito attraverso criteri di sostenibilità sociale e politiche di riqualificazione e sostegno, che ne permettano di cogliere le opportunità che la transizione può rappresentare in termini di innovazione e lavoro, rischiamo di prenderci solo gli aspetti negativi: disoccupazione e crisi. Come Fim Cisl siamo convinti che solo attraverso un serrato dialogo sociale, ‘un patto strategico’ e la messa in campo di opportune misure di sostegno e riqualificazione professionale oltre che, di cospicui investimenti diretti ed in infrastrutture la sfida della transizione ecologica, potrà rappresentare un’opportunità per l’intero settore e per il Paese”. L’auto ritorna da Torino al centro dell’autunno sindacale. (Dal sito Conquiste del Lavoro)
Rocco Zagaria

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