Non autosufficienza: potenziare i servizi territoriali per curarsi a casa

venerdì 23 Ottobre 2020 / Focus
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CGIL-CISL-UIL e SPI-FNP-UILP Torino hanno organizzato giovedì 22 ottobre il convegno online dal titolo “Verso le cure di prossimità per le persone non autosufficienti”.

L’iniziativa ha riacceso i riflettori sugli anziani nelle RSA in un momento in cui l’epidemia è entrata nella sua seconda ondata e purtroppo sta colpendo ancora una volta i più fragili, nell’assordante silenzio dell’opinione pubblica. La partecipazione all’evento è stata molto soddisfacente, con circa 100 persone collegate. Tra gli ospiti c’erano nomi molto noti nel dibattito sulla non autosufficienza tra i quali il senatore Stefano Lepri e la professoressa Nerina Dirindin, oltre a rappresentanti istituzionali come la Vice Sindaca di Torino Sonia Schellino. Questa videoconferenza ha concluso un ciclo di quattro incontri nella provincia torinese, che hanno coinvolto un ampio numero di sindacalisti.

L’argomento più menzionato e sviluppato è stato il potenziamento degli interventi domiciliari, che devono abbracciare tutte le esigenze delle persone non autosufficienti e non limitarsi agli aspetti meramente sanitari. Tutti gli interventi sono stati concordi nel sostenere che le famiglie alle prese con queste situazioni dovrebbero ricevere informazioni molto più chiare, per essere a conoscenza di tutti i loro diritti e delle opportunità offerte dalle varie istituzioni.

Negli ultimi anni, le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) sono state spesso viste come l’unica soluzione possibile per gli anziani con problemi cronici di salute; è importante fornire delle alternative che consentano di curarsi restando a casa. Stefano Lepri ha sottolineato una forte disparità di trattamento economico: un anziano che sceglie la RSA si vede riconosciuta la quota sanitaria (circa 1500€ al mese) più l’indennità di accompagnamento (circa 500€ al mese). Lo stesso anziano se sceglie di curarsi presso il proprio domicilio riceve soltanto i 500€ dell’indennità di accompagnamento.

Nerina Dirindin ha richiamato l’attenzione sul fatto che il momento attuale sia quello più giusto per fare interventi decisi sul modello sociosanitario: oltre alla disponibilità di finanziamenti, c’è anche un terreno culturale molto fertile. Infatti è proprio nei momenti di maggiore difficoltà che le persone sono propense a guardare a un futuro diverso e a distaccarsi da ciò che in passato non ha funzionato. Ad esempio i LIVEAS, Livelli Essenziali di Assistenza Sociale: introdotti ormai da vent’anni, dovevano essere per il sociale ciò che i LEA sono per la sanità, ma non sono mai stati definiti.

Paolo Ferrero, Segretario della CISL Torino, nel suo intervento a nome di CGIL, CISL e UIL territoriali, ha ricordato come il Sindacato sia aperto al confronto con le amministrazioni a tutti i livelli. “Il Covid ha cancellato una parte della popolazione. Ora serve una vera rivoluzione culturale: essere curati restando a casa è la soluzione migliore, laddove è possibile”. Il dirigente sindacale si è poi soffermato sulla annosa questione degli assegni di cura: “La Legge Regionale 10 del 2010 è un’eccellenza a cui tutti guardano con interesse, ma dopo dieci anni non è ancora stata finanziata”.

Francescantonio Guidotti, Segretario della FNP Piemonte che ha parlato a nome di SPI, FNP e UILP regionali, si è concentrato sulla Legge Nazionale sulla non autosufficienza. “Serve una Legge che chiarisca ambiti e risorse delle materie contese tra sanità e politiche sociali: agli odierni battibecchi deve sostituirsi l’integrazione socio-sanitaria”. E per quanto riguarda il Piano Regionale sulla non autosufficienza, in discussione proprio in queste settimane? “Il documento, oltre ad essere in forte ritardo, non è un vero piano. Non c’è una progettazione seria, ma solo il riparto delle risorse. Non ci opporremo alla sua promulgazione perché è indispensabile per accedere al Fondo Nazionale, ma ci aspettiamo un cambio di marcia da parte della Regione.”

Ha concluso i lavori Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Nazionale UILP, riprendendo le tematiche emerse lungo la giornata e ricordando che il Sindacato è pronto a un Patto per il paese con le istituzioni.

 

Paolo Arnolfo

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