Maestre comunali in piazza a Torino per l’orario di lavoro

martedì 7 Marzo 2023 / Focus

La protesta dei sindacati contro la decisione dell’amministrazione di aumentare le ore settimanali di servizio da 26 a 30 si è svolta lunedì 6 marzo 2023

“Con gli slogan predicano di lavorare tutte, meno e meglio, ma poi ai propri dipendenti chiedono di aumentare le ore di servizio”, la denuncia è delle maestre comunali di Torino e arriva dritto dritto contro l’amministrazione comunale. Il teatro della protesta è stata piazza Palazzo di Città dove ieri – lunedì 6 marzo – in contemporanea alla seduta del consiglio comunale i sindacati in modo unitario hanno protestato contro la scelta dell’assessorato all’Istruzione di aumentare il numero di ore settimanali per le maestre da 26 a 30.

“‘Lavorare tutte, lavorare meno, lavorare meglio’. Questo è il titolo di un’iniziativa pubblica che il Comune di Torino farà in occasione della festa delle donne. Ma non si può parlare solo per slogan, noi vogliamo i fatti. Non si può pensare che gli slogan valgano solo per chi sta fuori e poi con i propri dipendenti ci si comporta diversamente. E ai propri dipendenti si chiede di lavorare di più”. A urlarlo al microfono è Tiziana Tripodi, della segreteria torinese della CISL Funzione Pubblica.

“L’amministrazione comunale dal primo di marzo ha previsto una disposizione di servizio che obbliga le insegnanti a lavorare quattro ore in più alla settimana e non c’è nessuna attenzione per il resto del personale perché quello che l’amministrazione aveva proposto era una bozza che metteva un vincolo: per discutere della qualità dei servizi educativi bisognava cedere alle 30 ore alla settimana per le insegnanti”, continua la sindacalista.

“È stato chiuso il confronto non interessandosi al fatto che nei servizi non sono le insegnanti le uniche figure professionali a lavorare. Il personale ha garantito servizi essenziali alla cittadinanza anche nel periodo dell’emergenza sanitaria. I servizi hanno retto grazie all’impegno delle lavoratrici. Terminata l’emergenza non vi è stato alcun riconoscimento”, spiega Tripodi.

“Noi siamo qui per dire che la qualità dei servizi non passa solo dall’orario di lavoro”, ed è a questo punto che arriva la stoccata, “La qualità non passa solo dall’orario di lavoro: abbiamo plessi con riscaldamenti rotti e si scaldano le sezioni con lo scaldabagno; abbiamo strutture che non hanno il materiale per fare le attività educative; abbiamo assistenti educativi che a parole si dice di potenziare, ma nei fatti dal primo gennaio hanno visto una riduzione delle ore”.

Categoria: