Gestire le metamorfosi di Torino e della città metropolitana: l’appello-manifesto della Cisl

venerdì 4 Aprile 2025 / Focus

Nell’ambito del Congresso della UST Cisl Torino-Canavese si è svolta una tavola rotonda, moderata da Nanni Tosco, ex segretario della Cisl di Torino e già presidente dell’Ufficio Pio, che ha affrontato il tema delle metamorfosi di Torino e della provincia a cui hanno partecipato Elena Gobbino, borsista presso il Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, Franca Maino, attuale presidente dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Stefano Musso, già docente di storia del lavoro all’Università di Torino, Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino e Michela Favaro, vicesindaca di Torino. Hanno introdotto il dibattito Giuseppe Filippone, neosegretario dell’Ust Cisl TO-Canavese ed Enzo Pappalettera, presidente dell’Associazione culturale Vera Nocentini, sintetizzando i lavori preparatori contenuti in un documento redatto sulla base di una serie di incontri e focus group con esperti e testimoni della realtà locale.

 

Di seguito la sintesi del documento chiamato “Appello per Torino e l’area metropolitana: un confronto pubblico di idee e di contributi per il futuro della nostra comunità metropolitana”

 

Torino è una realtà in continua trasformazione e possiamo considerare come punto di svolta i primissimi anni Ottanta del secolo scorso con l’emergere della crisi della grande industria dell’auto. Sono trascorsi più di quarant’anni e il disegno economico, sociale, politico, urbanistico che la Fiat aveva costruito negli anni è pressoché scomparso; se Torino non è più, da anni, la città della Fiat, oggi, che cosa è e che cosa diventerà domani? Ora percepiamo incertezze, il rallentamento dell’economia, una complessiva condizione di difficoltà per ampie schiere di persone e una tendenza verso l’allargamento delle diseguaglianze.

In questo quadro, l’impegno sindacale non può però limitarsi al presente: deve anche lanciare lo sguardo verso il futuro, introdurre e provocare azioni che abbiano come traguardo ciò che la città e la provincia diventeranno fra cinque o dieci anni.

Vediamo che le tendenze del cambiamento in atto consentono di cogliere aspetti che, se non governati, determineranno nella prospettiva un peggioramento delle condizioni di vita di una buona parte delle persone che rappresentiamo. I fenomeni sono molti, ciascuno opportunamente indagato da studiosi ed esperti ma in questa sede vogliamo trovare le loro connessioni e collegamenti reciproci.

Rispetto ad alcuni processi dovremo trovare forme adeguate di adattamento: i cambiamenti demografici, i flussi migratori, lo sviluppo delle tecnologie, la deindustrializzazione e, non dimentichiamoli, i cambiamenti climatici.

Ma ci sono anche reali possibilità di intervento per gestire il cambiamento.

Torino ha alcuni punti deboli che vanno corretti o ridotti: una scarsa valorizzazione del capitale umano presente, residui di una cultura novecentesca legata alla mentalità Fiat, livelli di istruzione e formazione in uscita dai cicli non confortanti, un mercato del lavoro polarizzato e senza respiro, per indicarne solo alcuni.

 

D’altro lato, ci sono punti di forza che, se opportunamente valorizzati o utilizzati, possono essere la base per la ripresa di un percorso di sviluppo: le eredità dell’automotive, l’innovazione in ambito tecnologico, l’industria aerospaziale, le fondazioni bancarie, le istituzioni culturali e la capacità di gestire grandi eventi, il mondo del volontariato e, infine, un capitale umano enorme, da sostenere, trattenere e valorizzare.

Se le metamorfosi saranno governate, le tendenze in atto non metteranno capo a maggiori diseguaglianze ed a una ulteriore polarizzazione sociale.

 La Cisl Torino-Canavese ritiene che sia necessario raccogliere le intelligenze e le disponibilità di chi vuole impegnarsi per far uscire il più rapidamente possibile la città da una crisi che, pur considerando fasi alterne, ancora persiste. Gli interlocutori sono molti: da un lato, le altre organizzazioni sindacali; da un altro, le istituzioni, le fondazioni bancarie e, infine, le associazioni e il mondo del volontariato.

Da ciò nasce il proposito di lanciare un appello a tutti i soggetti attivi della città, nella consapevolezza che alla ripresa dello sviluppo deve concorrere una molteplicità di forze.

Siamo di fronte sia ad una serie di sfide per il ridisegno della città su temi che vanno conosciuti approfonditamente, posti in relazione fra loro sia alla necessità di trovare una forma di governo del cambiamento partecipato e solidale.

 

“L’analisi – ha spiegato il segretario generale della Cisl Torino-Canavese – ha fatto emergere punti di debolezza e punti di forza del nostro territorio e ci ha convinto di tre elementi fondamentali: il primo luogo, ci sono le condizioni potenziali per trovare una via d’uscita dalle attuali difficoltà; in secondo luogo, il concetto da cui dobbiamo partire per riprendere un percorso di sviluppo è il capitale umano, vale a dire le persone di tutte le età, di genere femminile e maschile, nati qui o nati altrove, con quello che sanno e sanno fare. Infine, pur riconoscendo che molti altri soggetti stanno studiando le prospettive della città, non è ancora stata definita un’agenda condivisa che indichi la direzione e i passi da compiere, con la partecipazione più ampia possibile di tutti quelli che hanno caro il destino della nostra comunità”.

 

L’appello che lanciamo individua dieci sfide:

 

Welfare locale pubblico e privato,

Settori dell’istruzione e della formazione professionale,

Sistema di prevenzione e protezione sociosanitaria della salute,

Integrazione della popolazione muticulturale straniera,

Tessuto industriale manifatturiero,

Ecologica ed energetica,

Ricerca scientifica,

Nuova collocazione geopolitica e geoeconomica del sistema intermodale della mobilità delle persone e delle merci,

Terzo settore,

Turismo culturale ed enogastronomico,

 

 

“Questo – ha concluso il segretario Cisl Filippone – è ciò che vogliamo per la nostra area metropolitana e ci apprestiamo a raccogliere quante più disponibilità possibili a lavorare concretamente per il completamento delle metamorfosi di Torino e del Torinese”.

Categoria: