Alcar, serve un accordo per ripartire

sabato 15 Gennaio 2022 / Focus

L’intesa tra sindacati e la nuova proprietà Aim va raggiunta entro la fine di gennaio. Si tratta per alzare il numero dei lavoratori Alcar da riassorbire 

C’è tempo fino al 31 gennaio per la firma dell’accordo tra i sindacati e la Aim srl, partecipata al 100% da Ovv (Officine Vittorio Villa), azienda bergamasca che opera nel settore dello sviluppo, produzione e assemblaggio di componenti per i trattori agricoli e le macchine movimento terra che si è aggiudicata la gara, indetta dal Tribunale di Lecce, per l’acquisto di Alcar Industrie, impresa di componentistica del comparto. 

Dopo il fallimento di Alcar (società risultante dalla fusione tra la Ctm di Lecce e Alcar Spa di Vaie, in Valsusa, in provincia di Torino), avvenuto nel 2018, e la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo del luglio 2020 da parte di Alcar Industrie – che nel 2019 aveva rilevato da Alcar il ramo di azienda dello stabilimento pugliese -, il Tribunale di Lecce ha aggiudicato il 22 luglio 2021 ad Aim srl la gara per la cessione unitaria dei Rami di Azienda di Lecce e Vaie. 

L’offerta formulata dalla nuova proprietà prevede, tra l’altro, l’assunzione all’atto del trasferimento di 191 lavoratori al posto degli attuali 393 dipendenti (258 a Lecce e 135 a Vaie), di cui 350 operai, 41 operai e 2 dirigenti, con un esubero di 202 unità. E sono proprio i numeri, insieme ad altre tutele e garanzie in favore dei lavoratori coinvolti, a non soddisfare Fim Cisl e Fiom Cgil e le rsu dei due stabilimenti. Negli incontri al Mise che si sono svolti il 5 e il 12 gennaio, con la partecipazione di sindacati, Regioni Piemonte e Puglia, rappresentanti della Aim e della Ovv e della procedure concorsuali di Alcar e Alcar Industrie si sono fatti passi avanti anche se non ancora decisivi. 

“Permangono alcuni ostacoli da superare – spiegano Stefano Boschini, coordinatore nazionale automotive per la Fim-Cisl e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil –  in particolare sul numero complessivo dei lavoratori che verrebbero assunti, sulla discontinuità dei rapporti di lavoro, sulla richiesta da parte di Aim di atti conciliativi per tutti i lavoratori coinvolti e sul bacino di prelazione. Per ora da parte di Aim e Ovv non c’è stata alcuna risposta alle nostre richieste. Alcar viene da una situazione di crisi che si protrae da quasi dieci anni ed è potuta rimanere sul mercato grazie ai sacrifici che le lavoratrici e i lavoratori hanno profuso. Per questo chiediamo rispetto e l’impegno di tutti i soggetti coinvolti per trovare una soluzione che minimizzi gli impatti negativi e tenga conto dell’intero perimetro occupazionale dei due stabilimenti”. 

Di tempo, però, ne è rimasto poco e la data del 31 gennaio, già il frutto di una proroga di un mese concessa dal Tribunale di Lecce, incombe.

“Sono giorni cruciali per il futuro di Alcar – sottolinea Rocco Cutrì, segretario territoriale della Fim Cisl Torino-Canavese. Chiudere l’accordo entro fine mese darebbe una garanzia di continuità soprattutto allo stabilimento di Vaie che in prospettiva dovrebbe diventare parte dello stabilimento Ovv di Bergamo. Noi non lasceremo indietro e da solo nessun lavoratore. È fondamentale che le regioni coinvolte mettano in campo tutti gli strumenti necessari di politica attiva per la formazione e la rioccupazione dei dipendenti che non transiteranno presso le nuove società”. (Da Conquiste del Lavoro del 15 gennaio 2022)

Rocco Zagaria

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