Tino Camerano riconfermato al vertice della Fim Cisl Piemonte

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Tino Camerano riconfermato al vertice della Fim Cisl Piemonte

Con 54 voti su 56, Tino Camerano, 58 anni, torinese di naacita ma astigiano di adozione, segretario generale della Fim Cisl Piemonte da giugno 2019, è stato riconfermato oggi al vertice della federazione dei metalmeccanci Cisl della regione. La sua rielezione è avvenuta al termine del XII congresso regionale di categoria che si è svolto al Castello di Corveglia, a Villanova D’Asti.

Al congresso della Fim Cisl Piemonte sono intervenuti i segretari generali di Cisl Piemonte, Luca Caretti e Fim nazionale, Ferdinando Uliano.
In tarda mattinata si è svolta la tavola rotonda “La rappresentanza comincia dallo sguardo. Cosa domandano le nuove generazioni”, moderata da Rosario Iaccarino, responsabile nazionale della formazione Fim. Sono intervenuti Giorgia Camerano, Felsa Cisl Piemonte; Fatima Zahra El Maliani, progetto “Casa Arcobaleno”; Marta Pasinato, responsabile Coordinamento Giovani Fim Piemonte; Roberto Camarlinghi, direttore rivista “Animazione Sociale”.

L’assise congressuale – che ha visto la partecipazione di 70 delegati provenienti da tutta la regione, in rappresentanza di 15mila iscritti della federazione, e gli interventi dei segretari generali di Fim Cisl nazionale e Cisl Piemonte, Ferdinando Uliano e Luca Caretti aveva come slogan: “Tra vita e lavoro rappresentare le soggettività plurali”. Affiancheranno Camerano in segreteria regionale Paola Eusebietti e Andrea Todero, rispettivamente di Fim Cisl Torino-Canavese e Fim Cisl Piemonte Orientale.

In Fim dal 1988, Camerano ha ricoperto diversi ruoli nella federazione dei metalmeccanici Cisl e prima di approdare alla guida della Fim regionale è stato per diversi anni segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Alessandria-Asti.

“È giunto il momento – ha detto Camerano subito dopo la sua rielezione – di affrontare seriamente la questione dei giovani. Una società che non lascia spazio alle nuove generazioni è una società senza futuro. I giovani vedono il sindacato come un’istituzione obsoleta, poco rappresentativa delle loro esigenze e lontana dalle loro esperienze lavorative, spesso caratterizzate da precarietà e scarsa regolamentazione. È necessario utilizzare linguaggi e strumenti moderni, dimostrare empatia verso i giovani e far loro percepire il sindacato come un alleato, pronto a sostenere i loro diritti e a rappresentare le loro istanze”.

 

 

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