Scuola Piemonte, fotografia Cisl su precariato e reclutamento

Regionale
L'intervento di Maria Grazia Penna (Cisl Scuola Piemonte) Scuola Piemonte, fotografia Cisl su precariato e reclutamento

La federazione regionale della Cisl Scuola fa il punto sugli organici in Piemonte

Oggi in Piemonte, al netto delle immissioni in ruolo già fatte, ci sono ancora meno di 400 docenti per le scuole secondarie (medie e superiori) inseriti nelle varie graduatorie concorso e gae e 2960 (che stanno tutti lavorando) per la Scuola primaria e dell’infanzia.
Pochi sono invece in graduatoria per gli educatori.
Questa la fotografia scattata dalla Cisl Scuola Piemonte all’indomani del primo incontro tra il neo ministro Lorenzo Fioramonti e le organizzazioni sindacali, servito a fare il punto sul grave fenomeno del precariato, sul rinnovo del contratto e sugli investimenti in università e ricerca.
Secondo la Cisl Scuola, che in questi giorni ha presentato a livello nazionale un dossier su “assunzioni e supplenze nella scuola italiana”, dei 4650 posti effettivi destinati al Piemonte per l’anno 2019/2020, solo 1285 (943 da graduatorie di merito e 341 da quelle a esaurimento), sono stati assegnati in regione, su un totale circa di 22 mila assunzioni a livello nazionale.

“Occorrono – spiega la segretaria generale della Cisl Scuola Maria Grazia Penna – anche per la scuola secondaria delle procedure concorsuali veloci e riservate a coloro che stanno di fatto già coprendo i posti nella scuola attraverso le supplenze. Se stabilizzati, questi docenti garantirebbero maggiore continuità. Quindi, più posti occupati e meno mobilità di personale. Solo attraverso un percorso riservato ai docenti che hanno già maturato esperienza è possibile evitare il fenomeno delle cattedre vuote e della supplentite”.

La situazione nella Scuola primaria e dell’infanzia

Oggi per fare la maestra si deve possedere ill titolo magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 oppure la laurea in Scienze della Formazione.
Purtroppo in Piemonte, a fronte di 700 pensionamenti all’anno, l’Università riesce ad accogliere solo 350 nuove iscrizioni.
Siamo in una fase transitoria perché lo scorso anno si è svolto un concorso riservato per chi poteva vantare requisiti di servizio, ma gli insegnanti coinvolti (2960 a cui si faceva riferimento prima) stanno comunque lavorando tutti, e non bastano, tanto che spesso si è costretti a ricorrere alle cosiddette MAD (messe a disposizione) da parte di persone provenienti da altre regioni o in possesso di titoli di studio simili ma non “corrispondenti”.
Soluzione al problema? Più posti per gli iscritti a Scienze della Formazione Primaria e percorso di reclutamento che tenga conto delle esperienze maturate: concorso e percorsi abilitanti per la scuola secondaria.

Il sostegno

Al problema cattedre vacanti senza titolare si aggiungono tutti i posti di sostegno.
Tra organico di diritto e organico di fatto stimiamo che siano liberi più di 7000 posti, affidati ai supplenti privi di titolo.
Con l’Università di Torino e il MIUR Regionale si è ipotizzato un percorso per la formazione di un numero più significativo di insegnanti di sostegno (oggi sono aperte le iscrizioni per 200 posti all’anno, ma il fabbisogno è ben superiore = 7000).
Questo percorso potrebbe essere sostenuto dalla Regione.

“Auspico – conclude la segretaria generale Cisl Scuola, Maria Grazia Penna – che il nuovo rettore e il cambio di giunta in regione diano gambe a questo percorso già avviato dalle precedenti amministrazioni”.

In allegato la tabella riassuntiva immissioni in ruolo in Piemonte e il mini dossier della Cisl Scuola nazionale su ” assunzione e supplenze nella scuola italiana”  

 

 

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