La Barry Callebaut vuole chiudere il sito di Verbania

lunedì 9 Settembre 2024 / Focus

Tra diretti e somministrati, l’azienda di cioccolato occupa 115 lavoratori che sono scesi subito in piazza

La Barry Callebaut, multinazionale svizzera del cioccolato, ha annunciato alcuni giorni fa, la chiusura dello stabilimento di Verbania Intra, sito in cui lavorano, tra diretti e somministrati, 115 addetti. “Una bomba piovuta dal cielo senza alcun tipo di preavviso, né avvisaglie – ha commentato Andrea Guagliardo della Fai Cisl Piemonte Orientale. Alcuni giorni fa l’azienda ha comunicato che lo stabilimento di Intra chiuderà entro il primo trimestre del 2025”. Immediata la reazione di lavoratori e sindacati che hanno proclamato subito uno sciopero di 4 ore a fine turno e organizzato un corteo che dallo stabilimento, dove si producono semilavorati di cacao e cioccolato, ha raggiunto il Comune di Verbania, chiedendo un incontro urgente con il primo cittadino, Giandomenico Albertella, il prefetto, la Regione Piemonte e il Ministero del Lavoro per l’apertura del tavolo di crisi.

“Fino ai giorni scorsi – ha dichiarato Emilio Capacchione, segretario generale Fai Cisl Piemonte, abbiamo ragionato con l’azienda su progetti futuri e sullo sviluppo dello stabilimento, che dal punto di vista della redditività ha sempre comportato ritorni economici per il gruppo. L’intenzione di chiudere il sito di Verbania non è mai stata manifestata neanche nei comitati aziendali a livello europeo. Smentiamo assolutamente alla base di questa decisione ci sia un problema di logistica”.
Sulla vicenda si sono mossi anche il presidente e vicepresidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e Elena Chiorino, che hanno immediatamente interessato del caso, il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“Abbiamo rappresentato al ministro Urso la preoccupazione della Regione Piemonte e del nostro territorio rispetto alle intenzioni dell’azienda – hanno affermato il presidente Cirio e il vicepresidente Chiorino. Il ministro ci ha assicurato la disponibilità del governo ad affiancare la Regione nell’attivazione del tavolo di crisi, alla luce della gravità della situazione anche per il suo impatto a livello occupazionale. Insieme al ministro apriremo un contatto con l’azienda per provare a chiedere di recedere dalla decisione annunciata, mettendo in campo tutti gli strumenti per tutelare impianto e lavoratori”.

Anche la Cisl Piemonte Orientale, scesa in piazza a fianco dei lavoratori dello stabilimento di Intra, chiede che l’azienda riveda la sua decisione. “Ci adopereremo in ogni modo per fare in modo che l’azienda ritorni sui suoi passi – ha spiegato la segretaria generale Cisl Piemonte Orientale Elena Ugazio. “Non possiamo accettare – ha aggiunto Ugazio – che la città e l’intera provincia perdano uno degli stabilimenti che hanno fatto la storia della comunità e non possiamo permettere nemmeno che il metodo di comunicazione utilizzato possa essere un precedente. La Cisl è al fianco dei lavoratori per trovare una soluzione che garantisca la piena occupazione. Bisogna fare fronte comune perché il sito di Intra rimanga aperto”. (da Conquistedellavoro.it del 9 settembre 2024)

Rocco Zagaria

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