Sbarra (Fai): “Contro i caporali veri e di carta (voucher)”. Capacchione nuovo segretario Fai Piemonte Orientale

mercoledì 8 Marzo 2017 / Congressi
Il Congresso Fai Cisl P.O. primo piano
Il Congresso Fai Cisl P.O.

“Noi siamo contro i caporali veri e di carta (voucher)”. Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo al congresso territoriale della federazione che ha sancito il passaggio di consegne tra la segretaria uscente Gabriella Mele – dirigente di lungo corso che ha guidato per tanti anni la Fai, gestendo la difficile fase di integrazione delle quattro province del quadrante – ed Emilio Capacchione, eletto con 30 voti su 33, nuovo segretario generale. La sua elezione è avvenuta al termine del congresso della federazione territoriale che si è svolto martedì 7 marzo al Villaggio Azzurro di Novarello, alla presenza dei segretari regionale e nazionale della Federazione, Evaristo Ghia e Luigi Sbarra e del segretario generale Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti. Insieme a Capacchione fanno parte della nuova segreteria territoriale Fai Vincenzo Cupelli e Miriam Virdis.

Dipendente della Barilla Spa dal 1989, Capacchione, 48 anni, di San Pietro Mosezzo (Novara), prima di dedicarsi all’attività sindacale a tempo pieno per la Fai Cisl, è stato rsu, componente del coordinamento aziendale Barilla e referente per la sicurezza. Si è anche occupato della divulgazione dei Fondi sanitario Fasa e di previdenza integrativa Alifond per i lavoratori dell’industria alimentare.
“Vogliamo lavorare per tenere aperti i recapiti in tutto il territorio del Piemonte Orientale – ha spiegato il neo segretario Capacchione – cercando di esprimere il meglio. Per rafforzare la nostra prima linea puntiamo sulla formazione e sulla stretta collaborazione con tutti i livelli della confederazione. Oggi non comandano le persone ma le idee, i progetti, le azioni e l’esempio. Fare sindacato è soprattutto passione e anche un’occasione straordinaria di essere protagonisti delle trasformazioni del nostro tempo”.

Nella sua ultima relazione da segretario generale, Mele ha ricordato la forza della Fai. “Per la nostra federazione – ha sottolineato Mele – le persone e gli iscritti sono il cuore e il motore della nostra attività. Partendo dalle condizioni lavorative e sociali che si vivono nei luoghi di lavoro, nelle diverse città e nei comuni, vogliamo ampliare la nostra rappresentanza e la nostra cultura associativa. In questi anni di grandi cambiamenti, hanno provato a minare il nostro esercizio di rappresentanza, ma non ci sono riusciti. Abbiamo resistito e non ci siamo lasciati intimorire. Sono certa che continueremo a batterci più di prima per salvaguardare, con il massimo impegno, i diritti dei lavoratori”.

Nelle sue conclusioni, il segretario generale della Fai Cisl, Luigi Sbarra, che insieme a molti altri dirigenti presenti ha ringraziato Mele per l’impegno, il lavoro svolto e il senso di appartenenza all’organizzazione, ha puntato il dito contro il lavoro nero e il caporalato in agricoltura. “Il fenomeno – ha evidenziato Sbarra – è in forte crescita e comincia ad assumere livelli smisurati. La stima è che nel nostro Paese quasi 400-500mila persone, tra italiani e stranieri, vivono sotto il giogo di caporali, aguzzini e anche di imprenditori senza scrupolo che negano diritti, ostacolano tutele, evadono le tasse e non applicano i contratti. Si tratta certo di un fenomeno antico, sedimentato e complesso che fino a qualche anno fa era circoscritto solo ad alcune aree del Sud. Oggi questa piaga si sta diffondendo in realtà impensabili fino a un po’ di tempo fa. Parliamo di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. C’è un utilizzo abnorme di reclutamento e di sfruttamento di manodopera che non fa onore a un settore primario come quello agricolo che negli anni della crisi si è rivelato un comparto anticiclico”.

Nel suo intervento il segretario generale della Fai Sbarra ha ricordato le lotte sindacali per l’approvazione della legge sul caporalato, arrivata  il 18 ottobre 2016, che inasprisce le pene in materia di sfruttamento e di lavoro nero, con arresto obbligatorio in flagranza di reato per caporali e aguzzini e prevede la confisca dei beni e dei patrimoni verso quelle imprese agricole che si nutrono di intermediazione illecita di manodopera. E ha anche sottolineato l’importanza di una nuova cultura e responsabilità delle parti sociali e delle istituzioni locali. Il secondo pilastro delle legge sul caporalato è quello di dare valore alla ‘rete del lavoro agricolo di qualità’, con vantaggi e misure premiali per le imprese che vi aderiscono. Un ruolo importante viene riconosciuto alla contrattazione di secondo livello e alla bilateralità.

“Una grande opportunità – ha sottolineato Sbarra – che può essere realizzata per contrastare questo oceano di lavoro nero e illegalità. La battaglia contro il caporalato si coniuga con il protagonismo della Fai a livello nazionale e locale sul terreno della limitazione all’utilizzo dei voucher in agricoltura, da noi definiti veri e propri caporali di carta. Il voucher sta soffocando il lavoro regolare, si sta sovrapponendo alle legislazione in materia contrattuale e per questo noi pensiamo che in agricoltura i voucher (caporali di carta) non servano. Abbiamo già contratti che assicurano alle imprese misure di flessibilità e utilizzo del lavoro stagionale e a tempo determinato”.

Per il segretario generale della Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti: “L’elezione di Capacchione è l’ultimo atto di un forte rinnovamento dei vertici delle federazioni territoriali Cisl avvenuto prima e durante la fase congressuale. Ora il nuovo gruppo dirigente è chiamato a definire il modello culturale e organizzativo del Piemonte Orientale del futuro. Logistica, turismo, agroalimentare, valorizzazione delle produzioni industriali di eccellenza, ma anche l’agricoltura e la tutela dell’ambiente sono le nostre opportunità. Tocca a noi giocare bene le carte e il nostro ruolo sociale nel territorio, valorizzando di più le zone e i coordinamenti zonali”.

Delle ottime perfomances della Fai piemontese ha parlato il segretario regionale, Evaristo Ghia: “In un anno, dal 2015 al 2016 – ha evidenziato Ghia – siamo passati da 6.409 a 8.077 iscritti. Un contributo importante arriva proprio da questo territorio che ha saputo trasformare le difficoltà, legate anche a vicende del passato, in opportunità di crescita e sviluppo della federazione. Questo è anche il territorio, la casa, di sindacalisti illuminati e lungimiranti che hanno fatto la storia della nostra federazione come Luigi Ferraris e Dante Pezzana che, operando tra gli anni Cinquanta e Settanta, hanno aperto la strada per la costruzione di un sindacato libero, forte e solidale: quello che oggi siamo e che vogliamo essere anche domani” .

Rocco Zagaria

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