Il Tribunale di Biella ha dichiarato la condotta antisindacale della Casa del Sorriso nei confronti di Fisascat Cisl P.O.

martedì 16 Luglio 2019 / Territorio
Presidio Dussmann a Vercelli e casa del sorriso
Presidio Dussmann a Vercelli e casa del Sorriso

Il Tribunale di Biella, nella persona del Giudice Ramella Trafighet, con decreto del 5 luglio 2019, ha dichiarato la condotta antisindacale perpetrata dalla Casa del Sorriso di Andorno Micca (BI) ai danni della Organizzazione sindacale Fisascat Cisl Piemonte Orientale, ordinando alla medesima struttura l’immediata cessazione di ogni atteggiamento delegittimante il Sindacato.

Il decreto giunge con soddisfazione, all’esito del Giudizio promosso dalla Fisascat Cisl Piemonte Orientale, con il patrocinio dell’avvoato Mario Cerutti del Foro di Milano, resosi necessario, come rilevato dal Tribunale, in conseguenza “dell’atteggiamento ostruzionistico assunto dalla Casa del Sorriso nei confronti dello stato di agitazione promosso dalla stessa Fisascat Cisl in data 27 novembre 2018 e del conseguente sciopero del 25 gennaio 2019”.

In particolare, il Tribunale rileva come la Casa del Sorriso “non abbia in alcun modo agevolato una composizione della vicenda che ha visto numerosi tentativi di conciliazione esperiti sia davanti agli organi di Governo che davanti a questo Giudice”.

La vicenda nasce nel mese di novembre 2018, quando, a fronte della totale chiusura della Casa del Sorriso a qualsivoglia trattativa sindacale per il superamento della carenza di personale interna alla struttura e per il superamento del “turno spezzato” delle Operatrici Socio Sanitarie, la Fisascat Cisl dichiarava lo stato di agitazione, chiedendo alla Prefettura di Biella l’apertura del tavolo di conciliazione.

Da questo momento, la direzione della Casa del Sorriso ha iniziato a porre in essere una serie di condotte finalizzate alla delegittimazione del sindacato Fisascat Cisl in vantaggio del sindacato Funzione Pubblica CGIL (che inspiegabilmente acquisiva sempre più iscritti in danno della Fisascat e che teneva le proprie assemblee nei locali amministrativi del datore di lavoro, in suo “patente gradimento”, come osservato dal Tribunale), nonché alla creazione di un clima di terrore interno alla struttura e tra il personale ivi dipendente, che ha indotto molte operatrici a dissociarsi dalla protesta in corso per paura concreta di perdere il posto di lavoro.

Nel corso del Giudizio, infatti, sono state molte le testimonianze rese in questo senso da parte delle Operatrici Sanitarie, le quali si sono più volte sentite dire dalla Direzione che se avessero proseguito nella protesta, sarebbero “finite male” e dal Sindacato CGIL che “potevano esserci  della sanzioni”.

La grave situazione era poi sfociata nello sciopero proclamato per il giorno 25 gennaio 2019, andato deserto, in quanto il personale dipendente era stato precettato dal datore di lavoro (e non dalla Prefettura, come stabilisce la Legge), a non abbandonare il posto di lavoro.

Sul punto il Tribunale di Biella correttamente ha ritenuto “ben strano che una simile iniziativa iniziata con tanto clamore e tanta adesione si sia poi dimostrata un flop”, intendendo che la regia dell’insuccesso fosse proprio la direzione della Casa del Sorriso.

La soddisfazione del Sindacato Fisascat Cisl e dell’avvocato Mario Cerutti, dunque, risiede nell’aver portato a conoscenza del Tribunale la gravosa situazione che si era creata all’interno della struttura Casa del Sorriso, già più volte apertamente denunciata anche ai maggiori quotidiani  locali che si erano interessati alla vicenda, e nell’avere restituito alle Operatrici Sanitarie la serenità di cui hanno bisogno per poter al meglio svolgere le loro mansioni di assistenza agli anziani.

Ora, a fronte di questo provvedimento, il Sindacato auspica che venga ristabilito l’equilibrio tra le parti sociali ed avviato il sereno dialogo sempre auspicato ma, sino ad oggi, negato.

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