Giornata di riflessione Fnp-Spi-Uilp Piemonte: l’invecchiamento è prezioso, rendiamolo attivo!

lunedì 10 Febbraio 2020 / Attualità

Le segreterie regionali Spi-Cgil Fnp-Cisl e Uilp-Uil del Piemonte hanno organizzato una mattinata di riflessione sulla Legge regionale 17/2019 sull’Invecchiamento Attivo che si terrà mercoledì 12 febbraio nella Sala “Università del Dialogo” del SERMIG – Arsenale della Pace di Torino a partire dalle ore 9,30. Ai lavori, che prevedono la presentazione di uno studio condotto unitariamente sulla materia, parteciperà l’Assessora alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Chiara Caucino. Verranno inoltre illustrate due esperienze già attive su queste tematiche: il progetto “Mai troppo tardi” del Comune di Novara e le iniziative della Fondazione Comunità di Mirafiori. Seguirà poi un confronto tra sindacati, ANCI e Assessorato alle Politiche Sociali del Piemonte, per capire quali siano le proposte per dare applicazione pratica alla  Legge regionale 17/2019 sull’Invecchiamento Attivo. Questi due momenti saranno moderati dalla giornalista Sara Strippoli. Per le organizzazioni sindacali interverranno: Giuseppe Mantovan (Spi Piemonte), Francescantonio Guidotti (Fnp Piemonte), Massimo Pozzi (Cgil Piemonte), Lorenzo Cestari (Uilp Piemonte) ed Emanuele Ronzoni, Segretario nazionale Uilp, che concluderà i lavori.

Lo studio unitario di Spi, Fnp e Uilp parte da un dato ormai assodato: la crescita esponenziale della popolazione ultrasessantacinquenne dal secondo Dopoguerra. Come si evince dal grafico sottostante, un secolo e mezzo fa la percentuale era inferiore al 5%, mentre attualmente supera il 20%. Il Piemonte, inoltre, è una delle regioni più anziane d’Italia, con punte oltre il 28%. Non sempre, però, l’allungamento della vita coincide con l’aumento degli anni trascorsi in buona salute. L’obiettivo di accrescere la qualità della vita degli anziani piemontesi è di particolare attualità, se si considera che nella nostra regione nell’arco degli ultimi 10 anni non si sono verificati miglioramenti nel numero medio di anni che le persone anziane trascorrono senza limitazioni nelle attività che abitualmente svolgono, a differenza di quanto avvenuto nell’aggregato delle regioni settentrionali e dell’intero territorio nazionale. Circa la metà delle regioni italiane nel corso degli anni si sono dotate di una Legge Regionale sul tema dell’invecchiamento attivo, per promuovere iniziative e comportamenti virtuosi finalizzati a migliorare la condizione degli ultrasessantacinquenni e la loro partecipazione attiva alla società: dal 2019 anche il Piemonte si è aggiunto alla lista. Le Nazioni Unite monitorano costantemente l’efficacia delle politiche messe in campo dagli Stati Membri per favorire l’invecchiamento attivo. Le “pagelle” dell’Italia, espresse nel grafico, vedono buoni risultati per quanto riguarda la vita indipendente, sana e sicura (fatta eccezione per l’esercizio fisico e per la formazione), ma esiti molto più scarsi per gli indicatori relativi alla partecipazione nella società.

In allegato il programma dei lavori.

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