Fnp-Spi-Uilp Piemonte: “Per la legge sulla non autosufficienza siamo a una svolta”

giovedì 12 Maggio 2022 / Attualità

La presentazione della legge delega nazionale lunedì prossimo da parte del premier Draghi al Parlamento e l’apertura del tavolo regionale sulla non autosufficienza sono le due novità emerse nel corso dell’iniziativa unitaria “Mai più, ricordiamo per cambiare” organizzata dalle segreterie regionali Fnp-Cisl, Spi-Cgil e Uilp Uil Piemonte mercoledì 11 maggio 2022 presso l’Auditorium della Città Metropolitana di Torino.

I lavori si sono aperti con le testimonianze di anziani o familiari di vittime che hanno vissuto in prima persona la tragedia delle RSA durante la pandemia. A prestare loro la voce due giovani attori che con le loro letture hanno saputo trasmettere emozioni forti. Il primo obiettivo è stato infatti quello di ricordare le migliaia di persone che hanno perso la vita lontano dall’affetto dei loro cari, mentre il secondo è stato quello di rilanciare le proposte contenute nell’appello #tuteliamoglianziani per un nuovo modello di cura per far sì che una simile strage non si ripeta più e il sacrificio di tante vite non sia stato vano.

Già dalla prima ondata covid, infatti, i sindacati dei pensionati si erano mobilitati per accendere i riflettori su quanto avvenuto nelle residenze per anziani, portando vanti un’indagine approfondita per verificare le responsabilità. Così era nato l’appello #tuteliamoglianziani, promosso da Fnp-Spi-Uilp Piemonte con Bottega del Possibile, Cipes Piemonte e Acli Torino e Piemonte, che ha raccolto centinaia di adesioni tra associazioni ed enti locali. Durante la mattinata è stato Salvatore Rao, portavoce del comitato promotore a ricordarne i contenuti: “Secondo noi la riorganizzazione del sistema deve puntare a garantire la dignità della persona accolta, migliorandone la qualità della vita. Vogliamo che questi spazi siano realmente abitati: luoghi dotati di senso che permettano agli anziani di riconoscersi e siano funzionali al loro progetto di vita”. E’ intervenuto poi Maurizio Serpentino, in rappresentanza dell’Alleanza Cooperative Piemonte, che ha commentato: “Il modello delle RSA era già obsoleto prima del covid, ma la pandemia ne ha esaperato l’isolamento. Dobbiamo ricordare per poter guardare avanti: al momento la residenzialità è l’unica risposta organizzata dello Stato alle famiglie, l’alternativa sono le badanti. E’ necessario cambiare mentalità: curiamo la persona, non la malattia! Passiamo dalla prestazione alla vera presa in carico!”.

Al dibattito ha partecipato anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che ha annunciato l’apertura del tavolo regionale sulla non autosufficienza richiesto da tempo dai sindacati: “Il 19 maggio prende avvio il confronto, dobbiamo cogliere l’opportunità per risolvere la questione dell’assistenza agli anziani. L’assistenza domiciliare va garantita e incentivata, anche perchè molto spesso il problema è più sociale che sanitario. Gli anziani devono poter restare a casa il più a lungo possibile, anche quando sono soli”. Per i sindacati confederali è intervenuto il segretario generale della
Cgil Piemonte Giorgio Airaudo: “Chiediamo che i soldi del Pnrr siano spesi per una residenzialità che non sia solo custodia e tutela. Il sistema di assistenza in Piemonte dev’essere riprogettato con resi-
denzialità e domiciliarità integrate e una Sanità pubblica rafforzata con la stabilizzazione dei precari e la valorizzazione delle competenze”.

Nella terza parte della mattinata i presidenti delle Commissioni ministeriali Livia Turco e Monsignor Vincenzo Paglia si sono confrontati in una tavola rotonda moderata dal giornalista Paolo Griseri de La Stampa, dalla quale è emerso che la legge delega sulla Non Autosufficienza dovrebbe essere presentata lunedì prossimo dal premier Draghi al Parlamento. Due gli elementi fondamentali per il nuovo modello: ritessere le relazioni sociali degli anziani e mettere a disposizione delle famiglie 100 mila nuovi operatori socio-sanitari adeguatamente formati.

Le conclusioni sono state affidate a Emilio Didonè in rappresentanza della Fnp nazionale che ha condannato la tendenza all’auto-assoluzione per la strage nella RSA: “Non possiamo accettare che non vengano accertate le responsabilità, anche perchè l’impreparazione rispetto all’emergenza non si riferisce soltanto alla prima ondata, ma anche alla gestione della campagna vaccinale, che all’inizio non ha tutelato i più fragili. Se siamo andati a sbattere, la causa principale sono stati i tagli lineari a partire dagli anni 2000. Per quanto riguarda la legge sulla non autosufficienza siamo in ritardo di almeno 15 anni rispetto ai Paesi vicini, i tentativi fatti sono sempre naufragati, adesso non possiamo più permettercelo!”.

Il servizio del Tgr Piemmonte sull’iniziativa

 

 

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