Ape Sociale 2023: la domanda entro il 31 marzo

venerdì 10 Marzo 2023 / Fisco e previdenza

La recente legge di Bilancio ha prorogato l’Ape sociale fino al 31 dicembre 2023. L’Anticipo pensionistico, conosciuto come Ape sociale, non è una vera pensione ma un’indennità economica che anticipa il momento dell’effettivo diritto e percepire la pensione. Spetta con almeno 63 anni di età a chi si trova in situazioni di disagio economico oppure svolge o ha svolto particolari attività lavorative che si possono definire gravose. Possono usufruire di questa prestazione i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata (ex co.co.co). Oltre all’età i soggetti interessati devono essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:

A) 30 anni di contributi per gli ex disoccupati a condizione che da almeno 3 mesi si sia conclusa la percezione della indennità di disoccupazione;
B) 30 anni di contributi per chi al momento della richiesta assiste, da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado (e in alcuni casi di secondo) convivente con grave handicap;
C) 30 anni di contributi per chi è invalido con almeno il 74%,;
D) 36 anni di contributi per i lavoratori dipendenti che per 7 anni negli ultimi 10 oppure per almeno 6 negli ultimi 7 abbiano svolto in via continuativa una o più delle seguenti attività:

1) conduttori di impianti per varie lavorazioni; 2) addetti ai servizi di pulizia; 3) addetti allo spostamento merci, magazzinieri e facchini; 4) portantini, camionisti o conducenti di mezzi pesanti; 5) macchinisti e personale viaggiante; 6) gruisti e chi guida macchinari di perforazione nei cantieri; 7) infermieri e ostetriche che operano in turni; 8) insegnanti di asili nido e scuola primaria; 9) operatori ecologici; 10) marittimi che lavorano sulle navi; 11) addetti alla pesca su pescherecci; 12) operai agricoli (braccianti); 13) siderurgici; 14) personale che accudisce i non autosufficienti (badanti).

Sono sufficienti 32 anni di contributi per gli operai edili. Per le donne è previsto una riduzione dell’anzianità contributiva sopraindicata di 1 anno per ogni
figlio, fino ad un massimo di 2 anni. Possono percepire l’Ape anche i titolari di pensione di reversibilità. L’importo che si percepisce viene fiscalmente assoggettato all’Irpef.
Durante la percezione vi è l’obbligo di risiedere in Italia. Per potere beneficiare dell’Ape sociale bisogna cessare ogni attività lavorativa. Chi ritiene di averne diritto entro il 2023 è opportuno che presenti domanda di riconoscimento dei requisiti, entro il prossimo 31 marzo. Per le domande presentate in data successiva, ma entro il 30
novembre, il diritto sarà subordinato alla disponibilità finanziaria. Questo anticipo di pensione viene pagato per dodici mensilità ed è pari all’importo della pensione
maturata al momento della richiesta. In ogni caso l’importo della rata non può essere mensilmente superiore a 1.500 euro lordi e non è soggetta a rivalutazione, ne ad integrazione al trattamento minimo.
L’Ape sociale cessa il primo giorno del mese successivo al raggiungimento diritto alla pensione di vecchiaia oppure a quella anticipata.

Angelo Vivenza

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