Jobs Act

Il Jobs Act è una riforma del diritto del lavoro in Italia, promossa ed attuata tra il 2014 e il 2015 per mezzo di diversi provvedimenti legislativi.
La riforma verte su sei obiettivi principali:
1. Tutele crescenti – Una serie di misure finalizzate a dare nuovamente centralità al contratto a tempo indeterminato, che era sempre meno utilizzato. In caso di licenziamenti illegittimi, però, non è più previsto il reintegro sul posto di lavoro ma un indennizzo economico proporzionato all’anzianità aziendale.
2. Politiche attive del lavoro – Per aiutare chi perde il proprio posto di lavoro, sono presenti strumenti normativi per ravvivare le politiche attive, cioè il sostegno nella ricerca di una nuova occupazione, arricchito da possibilità formative.
3. Maternità – Riforma del congedo di maternità. Introduzione di un congedo anche per le donne vittime di violenza di genere.
4. Flessibilità – Nuove norme in tema di flessibilità oraria, telelavoro, possibilità di fruire dei congedi parentali anche su base oraria.
5. Tutela del lavoro – Sono state riformate le politiche passive (indennità economiche) per fare fronte alla disoccupazione, con l’introduzione della NASPI e della DIS.COLL e con l’estensione della Cassa Integrazione ad alcuni soggetti che finora non ne erano coperti.
6. Semplificazione – Sono state introdotte delle novità in tema di snellimento della burocrazia e incentivi alle assunzioni.
Naturalmente quelli enunciati sono gli obiettivi della riforma: è tema di costante dibattito stabilire se siano stati raggiunti o meno. Data la complessità dei temi trattati, è sempre possibile rivolgersi al Patronato Inas (potete verificare la sede più vicina cliccando qui: http://www.inas.it/seleziona-regione.php?stato=Italia ) per avere delucidazioni maggiormente esaustive.