Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, Cgil Cisl Uil: “33mila lavoratori piemontesi ancora in attesa della cassa integrazione”

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aziende artigiane EBAP Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, Cgil Cisl Uil: “33mila lavoratori piemontesi ancora in attesa della cassa integrazione”

CGIL CISL UIL Artigianato del Piemonte esprimono forte preoccupazione per i ritardi nell’invio delle risorse finanziarie destinate al Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato – FSBA, da parte del Ministero del Lavoro, per il pagamento della Cassa Integrazione alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’artigianato piemontese sospesi a causa del Covid. Dopo aver pagato, con grave ritardo, i mesi di febbraio, marzo ed aprile, 32.840 lavoratori dell’artigianato piemontese sono ancora in attesa di ricevere le mensilità relative a maggio, giugno e luglio.

I soldi stanziati nel decreto Covid di agosto, quantificati sulla base della rendicontazione che FSBA aveva sollecitamente inviato ai ministeri, non sono ancora arrivati. Mancano all’appello 500 milioni di euro mentre i lavoratori manifestano legittimamente la propria rabbia attraverso i social, rivolgendosi ai nostri uffici e ai delegati sindacali, chiedendo ragione di questo inaccettabile ritardo.

CGIL CISL UIL denunciano la mancanza di sensibilità e di attenzione da parte del Governo e dei Ministeri competenti verso i bisogni primari delle persone. È intollerabile che lavoratrici e lavoratori, sospesi dal lavoro a maggio, non abbiano ancora oggi ricevuto il sostegno economico che tramite FSBA era stato richiesto, utilizzando le risorse che i vari decreti Covid hanno formalmente stanziato per questa necessità.

Sembra quasi che esista un interesse a screditare il lavoro che la bilateralità artigiana ha svolto in tutti questi anni e durante il drammatico periodo Covid, occupandosi concretamente del sostegno al reddito dei lavoratori, al punto di avere già anticipato 260 milioni di proprie risorse per consentire il pagamento della Cassa integrazione.

CGIL CISL UIL non ci stanno e sollecitano le Istituzioni locali e il Governo nazionale ad intervenire per placare il disagio e la rabbia crescente dei lavoratori e delle imprese.

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