Emergenza caldo, De Lellis (Filca): “Bene l’ordinanza della regione”. Capacchione (Fai): “La misura va nella direzione giusta”

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Emergenza caldo, De Lellis (Filca): “Bene l’ordinanza della regione”. Capacchione (Fai): “La misura va nella direzione giusta”

“L’ordinanza della regione Piemonte, con la quale a partire da domani, 2 luglio, e fino al 31 agosto, in condizioni di particolare caldo si vieta il lavoro in alcuni settori, tra i quali l’edilizia e gli affini, è un’ottima notizia per gli addetti ed è la giusta risposta alle sollecitazioni delle organizzazioni sindacali di settore. Già nel mese di giugno, infatti, avevamo chiesto alla regione Piemonte un intervento ad hoc per tutelare i lavoratori dei cantieri, particolarmente esposti all’ondata di caldo in corso in Italia”. Lo dichiara Mario De Lellis, segretario generale Filca-Cisl Piemonte. “Giova ricordare – aggiunge De Lellis – che per i lavoratori non c’è alcuna perdita economica, perché si applicano loro gli ammortizzatori sociali previsti dall’Inps. Ora però è importante informare i titolari delle aziende e i lavoratori e vigilare, grazie anche al ruolo determinante degli Enti bilaterali del settore, per garantire l’applicazione della normativa e tutelare così i lavoratori dell’edilizia, che restano tra i più esposti ai rischi sul lavoro. Noi, da parte nostra, siamo disponibili a confrontarci con le aziende per valutare la rimodulazione degli orari di lavoro, al fine di garantire l’attività nei cantieri evitando però le ore più calde, nelle quali aumentano considerevolmente i rischi per gli edili. Restiamo dell’avviso – conclude il segretario generale della Filca Piemonte – che non ci sia opera che valga una vita umana”.

Per il segretario Fai Cisl Piemonte, Emilio Capacchione: “La misura sicuramente va nella direzione della tutela preventiva migliore possibile dei lavoratori esposti alle situazioni più a rischio per il meteo. In Piemonte il nostro settore è molto esposto a questo tipo di rischi, ma si è riusciti a evitare una sovraesposizione di chi lavora. I primi benefici lo scorso anno li abbiamo avuti, con una diminuzione dei casi di malore. Ma con questi cambiamenti climatici, dovremo parlarne sempre più spesso e provare a inserire la norma anche nelle contrattazioni territoriali”.

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