“La casa è dignità” con il Sicet che ha confermato Baratta alla guida del sindacato inquilini Cisl

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Ottavo congresso Sicet Cisl Piemonte primo piano “La casa è dignità” con il Sicet che ha confermato Baratta alla guida del sindacato inquilini Cisl

Con 15 voti su 16, Giovanni Baratta è stato confermato nel pomeriggio di giovedì 20 aprile, al termine dell’ottavo congresso regionale, segretario generale del Sicet Cisl Piemonte. Affiancheranno Baratta in segreteria regionale Matteo Galleano del Sicet Cuneo e Gian Paolo Demartini del Sicet Alessandria-Asti. “La casa è dignità”: questo lo slogan dell’assise che ha visto la partecipazione di 32 delegati, in rappresentanza dei quattro territori e dei 4.700 associati, numerosi ospiti, tra cui il presidente di Federcase Piemonte e Atc Torino, Marcello Mazzù e i segretari generale di Sicet e Cisl Piemonte, Guido Piran e Alessio Ferraris.

“La donna e l’uomo, come hanno ripetuto nei secoli filosofi, teologi, scienziati, santi e politici illuminati, poeti e artisti – ha sottolineato Giovanni Baratta nella sua relazione introduttiva –  per vivere dignitosamente hanno bisogno di una casa in cui vivere, non importa la grandezza, la forma, serve un “posto” dove riferirsi, dove riposarsi, dove stare. Molto più semplicemente, noi sindacalisti abbiamo visto questo bisogno sulla pelle di tante persone sfrattate che abbiamo incontrato, negli occhi di tante persone che una casa dignitosa non riescono ad averla. Per questo continuiamo a ripetere che la ‘casa è dignità’, perché i bisogni essenziali vanno ricordati e le battaglie giuste per ottenerli vanno fatte sempre, anche se non ancora vinte”. Poi il segretario generale del Sicet Piemonte ha ricordato il dramma della povertà. “Continua a crescere – ha aggiunto Baratta -, i numeri sono impietosi e dimostrano un peggioramento. Quattro anni fa le persone in povertà assoluta erano 3,4 milioni, oggi siamo arrivati a 4,6 milioni. E’ di tutta evidenza che le politiche attuate nel nostro paese per contrastare la povertà non sono servite. Ritengo che stiamo vivendo anni con una crisi nuova, mai vissuta prima nel nostro paese e nel mondo occidentale, una crisi di sistema che non sarà risolta con la ripresa di qualche punto di Pil in più, con conseguente aumento dell’occupazione e con più reddito per tutti”. Tra le proposte lanciate dal segretario regionale Sicet in regione vi è la prosecuzione del confronto con la Giunta per modificare gli aspetti della legge 3 che sono da adeguare, come il fondo per la morosità incolpevole. “Dobbiamo chiedere che non diminuiscano gli stanziamenti dedicati al comparto – ha insistito Baratta. Anche la regione, come lo stato, può promuovere e finanziare un piano di acquisto alloggi per aumentare la dotazione di edilizia residenziale pubblica”.

Il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, ha ripreso il tema della povertà ricordando che “il 22% dei nostri concittadini vive in nuclei familiari che non superano i 1.200 euro al mese. Questo comporta la ricerca di una abitazione con bassi costi di gestione. Voi del Sicet siete tra coloro che nella Cisl si occupano di disagio sociale e per questo vi esprimo tutto il nostro riconoscimento e gratitudine per quello che fate e per il bell’esempio di volontariato che date a tutta l’organizzazione. Credo che sia importante portare avanti insieme una battaglia culturale all’interno della Cisl perché alcuni dirigenti scambiano ancora oggi il Sicet per un servizio. Il Sicet è un sindacato, ma pochi lo hanno ben chiaro. Voi siete portatori di valori che sono la base del nostro agire e del nostro stare insieme. Una battaglia che va condotta con diplomazia e delicatezza, ma che va assolutamente continuata, anche attraverso l’integrazione dei servizi con l’attività dei delegati”.

Per il segretario generale del Sicet, Guido Piran “Dispiace che la parola casa non esista tra i temi e le tracce di questo congresso. Per la verità è il terzo congresso di fila in cui viene dedicata poca attenzione alla questione abitativa. Eppure, il tema della casa è una questione di welfare e non caritatevole. E’ questa l’idea culturale su cui questo Paese sta trasformando la domanda abitativa, declinandola come questione dei poveri e quindi di carità. In Italia, l’abitare non è stato pensato come una parte del welfare che significa anche benessere e sviluppo. Noi del Sicet crediamo che le politiche abitative pubbliche vadano considerate come fattore di crescita e progresso”. Secondo Piran: “In Italia servono un milione di case popolari e la questione abitativa riguarda anche i giovani di cui il 60% è andato ad abitare in affitto, mentre un milione e duecentomila unità immobiliari costruite tra il 2007 e il 2009 sono vuote e invendute e finite nelle pance delle banche. Il welfare abitativo va considerato come fattore di sviluppo perché dare case a bassi prezzi significa favorire la formazione di nuclei familiari e quindi di progresso sociale. Questa crisi non può essere affrontata in modo tradizionale. Il Sicet è un grandissimo osservatorio sociale. Se noi offrissimo la possibilità di avere case a prezzi compatibili daremmo un elemento importante di sviluppo a questo Paese. Dobbiamo credere nelle persone e aver fiducia nei giovani”.

Rocco Zagaria 

 

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