SalviAMO Pernigotti, 250 lavoratori e 160 anni di storia! Le tappe della mobilitazione [aggiornamenti]

giovedì 3 Gennaio 2019 / Attualità
corteo Pernigotti Novi
La nostra battaglia a fianco dei lavoratori Pernigotti continua senza sosta!

Pernigotti…C’era una volta, c’è, e deve continuare ad esistere!

E’ questo il grido di una città, quella di Novi L.re, e di 250 dipendenti con le loro famiglie che da inizio novembre stanno vivendo giornate molto amare, ben lontane dal prodotto che lavorano che ogni giorno.

pernigotti vertenza

Lavoratrici e lavoratori Pernigotti sono in assemblea permanente da inizio novembre 2018

Parliamo delle donne e uomini della Pernigotti, storica azienda dolciaria di Novi L.re (AL), oltre 200 dipendenti, dal 2013 di proprietà del gruppo turco Toksoz che il 6 novembre ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento, cancellando con un colpo di spugna 160 anni di storia e 100 posti di lavoro, a cui vanno aggiunti i 130 lavoratori ex stagionali oggi assunti attraverso  contratti di somministrazione (stagionali).

La Fai Cisl, con le altre organizzazioni sindacali e le Istituzioni, hanno promosso ed attivato attivato un fondo di solidarietà per gli stessi lavoratori Pernigotti e anche per la ventina di addetti del supermercato Iperdì di Novi senza stipendio da oltre 4 mesi (si auspica oggi una imminente riapertura anche in seguito l’annuncio del passaggio del punto vendita novese alla società Maxi Di della famiglia Brendolan titolare di Famila, Galassia e Dpiù).
Il conto corrente, è intestato a Diocesi di Tortona Caritas fondo di solidarietà per lavoratori Pernigotti e Iperdì Novi Ligure, causale Solidarietà dipendenti Pernigotti, Iban IT48N 03111 48420 00000 0000838 .

[Aggiornamenti]

12/1/19: Fiato sospeso e ancora tante incognite per il futuro degli oltre 100 dipendenti dell’azienda dolciaria novese, in assemblea permanente dallo scorso novembre: slitta di un mese il termine relativo alla richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, decisione presa al termine dell’ultimo confronto con il Governo al Mise per dare la possibilità all’advisor incaricato di valutare le proposte finora pervenute. Le Parti torneranno a incontrarsi il 5 febbraio, ma intanto prosegue la nostra mobilitazione e quella del Comune a fianco dei lavoratori, che rinnovano l’appello alla proprietà turca perchè ceda il marchio.
Corre intanto a gran velocità  la solidarieta’ della citta’ di Novi a sostegno dei lavoratori dell’industri dolciaria novese e del superrmecato Iperdi‘ (rimasti senza stipendio da oltre 5 mesi, per i quali in questi giorni si è sbloccata la cassa integrazione con valore retroattivo a partire dal 29.9.18, anche se per i pagamenti bisognera’ attendere i tempi tecnici). 
Il 13 gennaio il Comune ha organizzato una manifestazione podistica il cui ricavato sarà devoluto al fondo di solidarietà per queste due aziende in difficoltà.

18/12/18: c’è il nome dell’advisor. L’8 gennaio nuovo Tavolo al Ministero

La proprietà della Pernigotti ha comunicato con una nota di aver incaricato l’advisor del processo di reindustrializzazione del sito di Novi Ligure, la Sernet S.p.A. ->

https://bit.ly/2CjvUC2

Intanto il Vescovo della Diocesi di Tortona Vittorio Viola ha annunciato di voler celebrare la Messa della notte Natale, con inizio alle ore 23, presso lo stabilimento “in segno di vicinanza e come messaggio di speranza nei confronti dei lavoratori”.
Le iniziative di solidarietà della cittadinanza continuano senza sosta, come testimonia la serata di musica, danza e cabaret promossa il 16 dicembre dal Comune di Novi insieme alle organizzazioni sindacali.
La nostra mobilitazione non si ferma, lavoratrici e lavoratori saranno in fabbrica anche a Natale per chiedere risposte certe sul proprio futuro, in attesa del Tavolo convocato  al Mise l’8 gennaio 2019.

1/12/18: oltre mille persone in piazza, tutta Novi a fianco dei lavoratori

-> Galleria fotografica (foto di Maurizio Luppi, attivista Femca Cisl che ringraziamo per il gentile supporto)
-> Altre foto dalla nostra pagina Facebook: galleria 1galleria 2

Eravamo in tanti sabato primo dicembre, alla manifestazione organizzata dalle organizzazioni sindacali e dalle Istituzioni.
Siamo partiti davanti ai cancelli dello storico stabilimento di prodotti dolciari alle 15,30,  ripetendo a gran voce “Lasciateci i gianduiotti, lasciateci la Pernigotti”,  e facendo “volare” il nostro immancabile “bandierone”.

Per vedere il video clicca qui

Pernigotti manifestazione corteo Novi

Il corteo attraversa la città di Novi L.re

Poi, insieme a tante cittadine e cittadini, abbiamo sfilato per le vie di Novi: alla testa del corteo le lavoratrici ed i lavoratori, con addosso le divise bianche con su scritto Pernigotti 1860, al loro fianco il Sindaco della città di Novi Rocchino Muliere.
Nonostante il freddo, la città ha dimostrato tanto calore partecipando in massa all’iniziativa, che si è conclusa nella centralissima Piazza delle Piane; lì Yonny, dipendente della Pernigotti, sventola la bandiera italiana gridando “Salviamo il nostro futuro e quello dei nostri figli!” [-> video], davanti al palco da cui la Cisl territoriale, attraverso le parole del Segretario Cisl Al-AT Stefano Calella, ha portato il nostro messaggio di vicinanza ai lavoratori ed alle loro famiglie: “Siamo e saremo al vostro fianco, sindacati, istituzioni, cittadini… tutti insieme oggi per ripetere a gran voce che il lavoro non è una merce, è un valore che va difeso e tutelato. Pernigotti è il nostro orgoglio, la Storia di questa città e anche di tutti noi”.

 

 

 

 

L’intervento completo:

Stefano CALELLA, Segretario Cisl Alessandria-Asti, oggi ha portato il nostro messaggio di vicinanza alle lavoratrici e lavoratori della #Pernigotti di Novi L. Re (AL): 'Siamo al vostro fianco, sindacati, istituzioni, cittadini… tutti insieme oggi per ripetere a gran voce che il lavoro non e' una merce, e' un valore che va difeso e tutelato. Pernigotti e' il nostro orgoglio, la Storia di questa citta' e anche di tutti noi'. Non ci fermiamo!

Pubblicato da Cisl Alessandria-Asti su Sabato 1 dicembre 2018

 

La manifestazione è stata chiusa con  commozione dal Sindaco Muliere, commosso e determinato a difendere senza se e senza ma il futuro di un marchio storico e di tante famiglie: “Novi Ligure non vuole perdere un pezzo della sua storia. Non sarete mai soli“.

-> Il servizio del TgCom24 con interventi di Enzo Medicina, Segretario generale Fai Cisl,  Marco Ciani, Segretario generale Cisl AL-AT
e Alessio Ferraris, Segretario generale Cisl Piemonte: clicca qui

Il 30 novembre è stato reso noto che il tavolo governativo aperto a Roma si aggiornerà a martedì 8 gennaio: l’azienda, come riportato da  una nota della Regione, ha confermato di voler ricercare, anche attraverso un advisor specializzato, soluzioni concrete di re-industrializzazione del sito di Novi Ligure, con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e la specificità della produzione dello stabilimento piemontese. L’8 gennaio le parti sociali riprenderanno quindi l’esame congiunto finalizzato alla stipula dell’accordo governativo per il ricorso alla cassa integrazione.

 

“Novi ha bisogno della Pernigotti ma anche Pernigotti ha bisogno di Novi. Grazie di cuore a tutti voi per essere qui, oggi’, grida dal palco Luca, il più giovane dei dipendenti.
Novi c’e’, e anche tutti noi al vostro fianco per portare avanti questa battaglia!


Un marchio, tante Storie

Dietro a freddi numeri, come sempre si nascondono persone, si intrecciano storie.
Come appunto quella di Luca, classe 1990, assunto nel 2011, nato a due passi dalla fabbrica: “Noi ci siamo cresciuti con l’odore delle nocciole, del cioccolato, dei pistacchi. Oggi vogliono cancellare 160 anni di storia novese e italiana”.

Combattere, credere, sperare sempre”. La mobilitazione ed i messaggi, fortunatamente, corrono e si espandono a gran velocità nell’era dei social: è rivolto anche ai più giovani il messaggio lanciato con un video su Facebook da Yonny, [-> IL VIDEO-APPELLO], una vita trascorsa dentro la Pernigotti in mezzo ai Gianduiotti, torrone e molte altre prelibatezze.

Ci sono Silvio e la sua compagna Patrizia: lui lavorava all’Iperdì sempre a Novi, supermercato che ha chiuso i battenti da poco; lei inizia a lavorare per la Pernigotti dal 2017, successivamente assunta a tempo indeterminato: “Sembra di vivere in un incubo“, ha detto; non mancano poi coppie, mariti e mogli che lavorano qui dentro da molti anni.

pernigotti novi dal 1860Sono solo alcune delle tante storie di giovani e ‘anziani’ orgogliosi di portare una divisa bianca con stampato un marchio che recita “dal 1860”, dal 6 novembre in assemblea permanente all’interno di quella che considerano anche la propria casa; nelle loro parole e nei loro occhi è possibile vedere la paura, ma anche grande coraggio e dignità“Dopo mesi di incontri con gli amministratori delegati che si sono succeduti negli anni, dai quali sono emerse via via diverse problematiche, ci viene improvvisamente annunciata la volontà di chiudere lo stabilimento, cancellando con un colpo di spugna oltre 150 anni di storia e 100 posti di lavoro”, avevano commentato a caldo le organizzazioni sindacali, proclamando da subito lo sciopero ad oltranza e l’assemblea permanente con  presidio dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento.

Da quel giorno la FAI Cisl Alessandria-Asti con la federazione nazionale è in prima linea in questa battaglia a fianco dei lavoratori, insieme ai cittadini di Novi ed alle Istituzioni: “Abbiamo cercato immediatamente di individuare soluzioni a tutela di queste persone e famiglie che dall’oggi al domani rischiano di trovarsi senza un posto di lavoro: da subito abbiamo proposto alla proprietà di percorrere la strada legata allo strumento della cassa straordinaria per ristrutturazioni aziendali complesse, avere quindi più tempo per gestire la crisi e trovare soluzioni, via ben diversa dalla scelta che ci è stata comunicata, ovvero la CIG straordinaria per cessazione di attività”, lamenta Enzo Medicina, Segretario generale Fai Cisl territoriale.

“La Cisl è a fianco della Fai, è evidente che la NON-soluzione proposta è inaccettabile e ci mobiliteremo affinché quella che era ed è tutt’ora un’eccellenza italiana resti sul nostro territorio con il suo marchio ed i suoi lavoratori, unica garanzia di qualità e continuità”, rimarca Marco Ciani, Segretario generale della Cisl Alessandria-Asti.

L’8 novembre la proprietà, attraverso un comunicato,  fa sapere di “voler restare in Italia, sta già dialogando con alcune importanti realtà italiane del settore dolciario…” [-> la nota qui].
Solo pochi mesi fa i rappresentanti dell’azienda avevano dato rassicurazioni sulla situazione del sito produttivo novese, acquisito nel 2013 con un utile d’esercizio dal gruppo Averna, “senza investire un euro sullo stabilimento di Novi ed accumulando via via perdite consistenti”, spiega Medicina. “Riteniamo dunque inaccettabile che vengano cancellati 100 posti di lavoro dall’oggi al domani senza nessun preavviso, e che sulla confezione di un prodotto dal nome prestigioso, un minuto dopo, possa esserci scritto made in Turchia. Investire sullo stabilimento di Novi oppure vendere il marchio, questo chiediamo alla proprietà. Ma lavoratori, territorio e marchio non possono e devono essere divisi!”.


Le tappe della mobilitazione: dal Consiglio comunale aperto alla nostra manifestazione in piazza ad Alessandria

Il 15 novembre il vertice ed il presidio a Roma davanti al MISE. Il lavoratori consegnano ai giornalisti ed al Ministro Di Maio Gianduiotti ed altri noti prodotti dolciari  (foto da sito del Mise)

Parole ripetute più volte in queste settimane, il 12 novembre durante l’affollatissimo consiglio comunale aperto alla cittadinanza al Museo dei Campionissimi  [ -> qui il video di Radiogold.it con l’intervento del Sindaco di Novi L.re e la voce dei lavoratori] ed al tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico convocato il 15 novembre alla presenza del vice-Premier e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, con l’obiettivo di coinvolgere fin da subito le istituzioni a tutti i livelli insieme alla Confederazione. Ma come in tutti i precedenti incontri, le organizzazioni sindacali non hanno avuto la possibilità di incontrare la proprietà turca nemmeno in questa occasione, dal momento che per l’azienda erano presenti il Direttore delle risorse umane con il Direttore finanziario ed i legali.
Mentre si svolgeva l’incontro tra Governo, il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere, l’Assessore della Regione Piemonte Giovanna Pentenero, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dell’azienda, i lavoratori in presidio davanti al Ministero hanno distribuito con orgoglio i noti prodotti dolciari ai passanti ed ai giornalisti accorsi davanti al palazzo.

Pernigotti è un marchio del Made in Italy: se esiste lo dobbiamo alla tradizione del territorio e ai suoi lavoratori che lo hanno creato e lo hanno fatto diventare grande. Il Tavolo va avanti ma solo se viene la proprietà ed è per questo che il Presidente del Consiglio in persona convocherà la proprietà turca alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “, ha dichiarato il Ministro Di Maio [la nota del Governo qui].

 

Il 16 novembre la Fai territoriale con la Cisl di Alessandria-Asti e le altre organizzazioni sindacali ha manifestato [qui il video] davanti alla Prefettura di Alessandria, incontrando successivamente il Prefetto Antonio Apruzzese: insieme al Sindaco di Novi Muliere è stata illustrata la difficile situazione dei lavoratori in sciopero ad oltranza da tre settimane, per i quali si preannunciano mesi difficili soprattutto dal punto di vista economico.
Da qui è nata la volontà di dare vita ad un gesto concreto di solidarietà insieme al Comune ed alle istituzioni, con l’apertura del fondo per sostenere gli operai e le loro famiglie.

L’incontro tra Governo e proprietà è avvenuto il 26 novembre a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Vicepresidente e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio e la proprietà turca della Pernigotti S.p.a.;  il Ministero ha divulgato una nota in cui è stato dichiarato che l’azienda ha accolto le richieste del Governo italiano di sospendere la procedura, seppure temporaneamente, fino al 31 dicembre 2018, per poter lavorare sulla reindustrializzazione del sito produttivo di Novi Ligure, attraverso la nomina di un soggetto terzo che verifichi, analizzi e valuti le opportunità produttive, con richiesta di cassa integrazione con causale di reindustrializzazione, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, al fine di garantire l’ammortizzatore sociale ai propri dipendenti e permettere la reindustrializzazione del sito produttivo e delle attività dell’azienda.

Crediamo che non ci sia modo migliore per raccontare una vicenda così problematica se non quello di ascoltare la voce di coloro che stanno subendo tutto questo, che potete ascoltare nel video al fondo della pagina: le parole delle donne e uomini della Pernigotti, giovani e ‘anziani’ uniti e orgogliosi di portare una divisa con stampato sopra un marchio che recita “dal 1860”; nelle loro parole e nei loro occhi è possibile vedere angoscia e timore,  ma anche grande forza e dignita‘.

La nostra mobilitazione proseguirà senza sosta, serve il prezioso aiuto di tutti: #salviAMOPernigotti!

Paola Toriggia

 

Domenico Cicchero, lavoratore Pernigotti e RSU Fai Cisl Alessandria-Asti: video

Marco Ciani, Segretario generale Cisl Al-At: video


Vai alla galleria fotografica dalla nostra Pagina Facebook:

Flash del nostro #presidio davanti alla Prefettura di Alessandria a sostegno della mobilitazione per salvare la…

Pubblicato da Cisl Alessandria-Asti su Venerdì 16 novembre 2018


Le riflessioni di E.Medicina, Segretario generale Fai Cisl AL-AT, davanti all’entrata della fabbrica il 7 novembre:

Vertenza Pernigotti, non ci arrendiamo!

Vertenza #PERNIGOTTI #Novi"Riteniamo inaccettabile che vengano cancellati 100 posti di lavoro dall'oggi al domani senza nessun preavviso, e che sulla confezione di un prodotto dal nome prestigioso, un minuto dopo, possa esserci scritto made in Turchia. Abbiamo coinvolto le Istituzioni a tutti i livelli, la Confederazione, la Fai Cisl nazionale, al fine di aprire immediatamente un tavolo di crisi al MISE e garantire quante più tutele possibili ai lavoratori ed alle loro famiglie".Così Enzo MEDICINA, Segretario generale FAI Cisl AL-AT, al termine di una giornata lunga e difficile per i lavoratori della storica azienda dolciaria novese, classe 1860, passata dal 2013 al gruppo turco Tuksoz che improvvisamente ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento e di procedere al licenziamento di 100 persone.Questa mattina, all'alba, il presidio davanti ai cancelli, poi l'incontro con il Sindaco Rocchino Muliere.La nostra mobilitazione va avanti senza sosta, serve il prezioso sostegno di tutti!#salviAMOPernigotti

Pubblicato da Cisl Alessandria-Asti su Mercoledì 7 novembre 2018