Ripresa della produzione manifatturiera nelle province di Alessandria ed Asti

domenica 25 Luglio 2021 / Focus

Torna a crescere la produzione manifatturiera nelle province di Alessandria ed Asti. Emerge dall’indagine sulla congiuntura economica piemontese che ha coinvolto un campione di 1.796 imprese manifatturiere, con un totale di 89.530 addetti e quasi 49 miliardi di euro di fatturato, condotta da Unioncamere Piemonte in collaborazione con le Camere di commercio provinciali. Indagine che ha evidenziato, con riferimento ai primi 3 mesi del 2021, un quadro d’insieme positivo con un incremento medio della produzione regionale del 5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

I dati delle provincia di Alessandria ed Asti

In questo quadro la provincia di Alessandria mostra un incremento della produzione del 2,0%, mentre Asti ha registrato una crescita del 3,9%, risultati lievemente inferiori al dato medio piemontese, ma in progressivo miglioramento rispetto al 2020; risultato dovuti da un lato dal buon andamento della metalmeccanica e del comparto orafo e dall’altro del calo dell’industria alimentare.

Considerato che già il primo trimestre 2020 le due province avevano risentito delle conseguenze del lockdown, con conseguente flessione della produzione, il completo recupero delle perdite causate dalla pandemia richiederà tempi lunghi.

Guardando all’andamento dei singoli comparti produttivi, il settore trainante è quello metallurgico e meccanico seguito dalle industrie chimiche, della gomma e plastica; Il settore alimentare si mantiene stazionario, mentre vini e distillati fanno registrare un lieve calo. In crescita gli altri settori di attività (materiali da costruzione, legno, mobili, tessile, abbigliamento).

Con riferimento alla classe dimensionale le medie imprese (da 50 a 249 addetti) hanno conseguito maggiori performance produttive rispetto a quelle di minori dimensioni e alle grandi imprese

Risulta positivo anche l’andamento degli altri indicatori. Gli ordinativi interni sono cresciuti come quelli esteri, grazie soprattutto all’apporto dell’industria meccanica.

Il fatturato totale registra un aumento del 3,6%, fino ad arrivare al 7,6% se si prende come riferimento il solo mercato estero. Il grado di saturazione degli impianti si attesta al 63,9%, superiore non soltanto al dato del primo trimestre 2020 (55,8%), ma anche a quello registrato nei primi tre mesi del 2019 (60,1%). L’occupazione si mantiene in linea con l’anno precedente.

La diffusione delle tecnologie digitali

L’indagine ha anche monitorato, attraverso uno specifico questionario, la diffusione dei servizi e delle tecnologie digitali. E’ emersa una notevole differenza sul piano tecnologico e innovativo a seconda della dimensione aziendale. I dati elaborati evidenziano che in media in Piemonte il 41% delle aziende manifatturiere si avvale di tecnologie digitali, contro un 59% che dichiara di non utilizzarle affatto. Guardando ai dati in relazione alla classe dimensionale, tutte le grandi imprese con oltre 250 addetti dichiarano di usare tecnologie digitali, ma il dato diminuisce man mano che si riduce la dimensione. Considerato quindi l’alto numero di microimprese si spiega la ragione della maggiore incidenza di aziende ancora non digitalizzate nel nostro territorio. Per quanto riguarda le previsioni future soltanto il 5,2% delle aziende si dichiara intenzionato ad introdurre nuove tecnologie nei prossimi 12 mesi, mentre il 7% afferma di voler espandere i sistemi già in parte presenti in azienda.

Il presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti, Gian Paolo Coscia commentando l’indagine conferma che “i dati congiunturali del primo trimestre dell’anno sono incoraggianti, il Piemonte ha reagito con forza e capacità di adattamento alle difficoltà causate dalla grave emergenza sanitaria che ha colpito le economie di tutto il mondo. C’è ancora molto da fare, ma le risorse che l’Europa ci metterà a disposizione saranno di aiuto nel percorso verso la ripresa. Mi auguro anche che possano favorire una sempre maggiore diffusione dei processi di digitalizzazione e innovazione, ancora carenti in particolare nelle imprese di piccole dimensioni”.

 

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