Report di Unioncamere sull’andamento economico nelle province di Alessandria e Asti anche alla luce del conflitto Russo-Ucraino

lunedì 20 Giugno 2022 / Focus

Di seguito una sintesi del report di Unioncamere Piemonte sull’andamento della congiuntura economica della nostra regione nel primo trimestre dell’anno, tutte le province e tutti i settori produttivi mettono a segno risultati positivi. Sono però molte le incertezze sul tavolo: la guerra in Ucraina, il deprezzamento dell’euro sul dollaro, l’aumento del costo delle materie prime e l’inflazione. Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse.

Anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un peggioramento. In questo quadro, è d’obbligo guardare con fiducia al Pnrr e al sistema bancario poiché si rende sempre più indispensabile sostenere le attività economiche con piani finanziari che possano permettere alle imprese di investire in innovazione e trasformazione digitale e ambientale, vere chiavi per il futuro. Il conflitto russo-ucraino richiede ulteriori azioni di accompagnamento delle imprese, in particolare per quelle già duramente colpite dagli effetti delle restrizioni. La transizione digitale ed ecologica può davvero agire da booster della produttività. Il sistema delle filiere, elemento che rappresenta un tratto imprescindibile della nostra economia, è stato uno dei principali fattori di resilienza nelle situazioni di crisi e si ritiene possa esserlo anche in questa fase. Molte imprese capofila stanno ripensando le politiche di approvvigionamento rivolgendosi a fornitori della stessa regione o comunque basati in Italia. Per far fronte all’emergenza attuale, gli istituti di credito stanno attivando finanziamenti specifici che aiutano le aziende energivore nel pagamento delle bollette e per quelle coinvolte nell’interscambio con Ucraina e Russia.

Comunque, nonostante la difficile situazione a livello internazionale, il 2022 è iniziato con il piede giusto per l’industria manifatturiera piemontese. La crescita della produzione industriale è stata accompagnata da un portafoglio ordini in aumento, sia a livello estero che nazionale, anche se l’inflazione – con l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia – e la crisi geopolitica rappresentano degli evidenti fattori di freno per la capacità produttiva regionale.

Analizzando i risultati del periodo gennaio-marzo 2022 emerge come, dopo la variazione positiva media annua del 10,3% registrata nel 2021, il ritmo di crescita segnato a inizio 2022 si sia lievemente indebolito, mantenendosi comunque su livelli superiori a quelli pre-pandemici. La variazione tendenziale della produzione industriale si è attestata, infatti, al +5,2%, dato in linea con quello del I trimestre 2021 (+5,0%), ovviamente migliore rispetto al I trimestre 2020 (-5,7%), ma anche superiore al risultato dei primi tre mesi del 2019 (-0,4%)

In Piemonte è Biella che registra la crescita più elevata (+8,0%), risultato imputabile alla ripresa della produzione delle industrie del tessile e abbigliamento. Alessandria chiude il I trimestre 2022 con una variazione tendenziale positiva del 4,6%, sostenuta dal comparto chimico e da quello alimentare. Anche Asti, grazie al settore enologico e alla metalmeccanica, manifesta un risultato positivo (+3,8%).

Per le aziende manifatturiere il principale problema determinato dalla guerra Russia-Ucraina è stato l’aumento del costo delle materie prime, seguito dalla crescita del costo dell’energia. Poco meno di un’impresa su due ha riscontrato anche difficoltà di approvvigionamento delle materie prime; decisamente meno rilevante invece l’impatto sull’export.

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