Scuola, mancano assistenti amministrativi e tecnici. La Cisl protesta: “Basta con i tagli al personale Ata, il nostro territorio è troppo penalizzato”

giovedì 20 Luglio 2017 / Attualità
scuola personale
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In Italia il personale scolastico ATA (ausiliario, tecnico, amministrativo) ammonta a circa 215 mila unità,  un personale indispensabile per il funzionamento delle nostre scuole, eppure condannato a tagli continui. Succederà, in base a quanto spiegano Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda, anche per l’anno scolastico 2017-18,  anche nelle nostre province.

“Un territorio che negli ultimi anni è stato tra i più penalizzati a livello non solo regionale ma anche nazionale – denuncia Carlo Cervi, Segretario generale Cisl Scuola Alessandria-Asti, insieme ai colleghi di Cgil, Uil, Snals e Gilda. “Ancora una volta, l’organico di diritto che ci hanno assegnato è ben al di sotto del fabbisogno: a fronte di 273 posti richiesti per gli assistenti amministrativi, ossia gli addetti di segreteria, ne sono stati dati solo 265 e invece degli 82 tecnici di laboratorio necessari ne avremo solo 71“. Questo vuol dire che diverse segreterie già fortemente sotto organico e con un carico di lavoro sempre crescente si vedranno tagliare un ulteriore posto in organico di diritto.
Faremo tutto il possibile per recuperare ciò che manca nell’organico di fatto perché così le nostre scuole non potranno funzionare e i laboratori dovranno chiudere”. E questo non è che l’ultimo atto di un percorso che dal 2008 a oggi, nelle scuole di Alessandria e provincia, ha visto sparire 313 posti in tutto, con una contrazione del 20,2% a fronte di una media regionale del 17,2. “Il personale Ata resta sempre escluso da tutto – dicono i sindacati – e quando viene nominato in una legge o in un decreto è solo per effettuare tagli“.

Cisl scuola Alessandria-Asti

La Cisl Scuola territoriale ad una recente manifestazione in piazza

Altro fronte caldo  il malfunzionamento generale del sistema che dovrebbe gestire le procedure di scelta delle scuole per i precari inseriti nelle graduatorie di supplenza di II e III fascia. A questa ennesima “cattiva prova” del programma informatico POLIS sta provocando notevole disagio e un sovraccarico di lavoro per le stesse sedi sindacali, ormai da tempo affollate all’inverosimile, danno oggi risalto molti organi di informazione, ma sono settimane che la Cisl Scuola e le altre organizzazioni segnalano al MIUR i tanti e continui problemi, sollecitando adeguati interventi.
È di ieri la nota inviata dalla Cisl Scuola alla Direzione Generale del Personale per chiedere una proroga dei termini di chiusura delle procedure, in queste condizioni una scelta pressoché obbligata. In precedenza, analoghe difficoltà le avevano incontrate anche le segreterie scolastiche, costrette a “lavorare” le domande di supplenza in tempi ristrettissimi e in condizioni non certo ottimali quanto a disponibilità di personale e funzionalità dei supporti informatici.
C’è da augurarsi – lamenta la Cisl Scuola attraverso la Segretaria generale Maddalena Gissi – che questa situazione, ennesima dimostrazione della distanza che corre tra il dire e il fare, quando si parla di informatizzazione e digitalizzazione dei servizi, non abbia a ripercuotersi negativamente sul regolare avvio dell’anno scolastico, visto che il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie aprirebbe la strada al consueto “balletto” delle supplenze conferite fino all’avente diritto, dunque provvisorie e prima o poi da rifare”. Un rischio che andrebbe in ogni modo scongiurato.
“In queste condizioni, dilazionare i termini è purtroppo un a scelta obbligata; ma è chiaro che la prima garanzia da dare è quella di sistemi che assicurino la necessaria affidabilità. Se manca questo, è inevitabile il riproporsi di situazioni che non solo si ripetono, ma ogni volta finiscono per aggravarsi”.

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