Forte preoccupazione per il futuro della casa di riposo Città di Asti. La Cisl: “basta polemiche,servono interventi immediati e concreti!”

venerdì 6 Maggio 2022 / Focus

Forte la preoccupazione delle istituzioni cittadine riguardo il futuro della casa di riposo “Città di Asti” . Dal 2016, anno in cui il ricovero astigiano è stato commissariato ad oggi la situazione non è migliorata. In questo contesto di forte incertezza non si escludono possibili ricadute sulla tenuta economica/finanziara della struttura che metterebbero a rischio i rapporti con i fornitori, l’andamento occupazionale, ma soprattutto generare perplessità e paure agli ospiti e alle loro famiglie.

Un allarme che ha generato appelli e critiche, ma anche provocazioni gratuite e dibattiti sterili, forse legati ad interessi elettorali ed per questo motivo che molto responsabilmente CISL e UIL Astigiane hanno preso la parola e in un comunicato hanno ribadito che non è tempo di polemizzare, ma serve operare concretamente ed in modo costruttivo e coeso.

Di seguito il comunicato a firma delle Segreterie Territoriali di CISL e UIL

Non è tempo per le polemiche o per le contrapposizioni, su questo tema non servono divisioni ne tanto meno strumentalizzazioni da campagna elettorale, serve e pretendiamo il massimo impegno da parte di tutti per la ricerca di soluzioni concrete e praticabili in tempi brevi.

Come CISL e UIL Territoriale intendiamo esprimere forti preoccupazioni sulla Casa di riposo Città di Asti e auspichiamo interventi immediati e concreti nella ricerca di soluzioni. La casa di riposo è un bene prezioso per la città e per la provincia ed è per questa ragione che richiediamo impegni concreti e tempestivi.

Asti ha bisogno della casa di Riposo città di Asti, punto di riferimento di una fascia di cittadini che sono soggetti “fragili” e “deboli” che non hanno altra alternativa che l’esclusione e emarginazione. 

Inoltre con la sua attività ha permesso la costruzione di un patrimonio di competenze e professionalità al servizio delle persone che sarebbe un delitto disperdere, soprattutto in un momento come quello post-pandemico in cui alcuni servizi sanitari alla persona latitano per mancanza di personale professionalizzato. Crediamo che sia venuto il momento in cui le forze istituzionali ed economiche di questa città si facciano carico di trovare una soluzione per una struttura fra le più importanti del paese. Essa può rappresentare il nodo di una rete di supporto per la non autosufficienza e per i servizi della sanità territoriale.

L’ampia struttura con efficiente sinergia fra pubblico e privato può e deve essere messa al servizio della città. La sua posizione strategica può consentire la creazione di un centro polivalente di servizio oltre alla casa di riposo, spazi cohousing, assistenza fragili e disabili, sostegno alle famiglie e collaborazioni con la vicina università. 

La casa di riposo deve mantenere la governance pubblica soprattutto per evitare liberismi nella sua natura socio assistenziale, per la calmierazione delle tariffe applicate e per la valorizzazione del capitale umano presente in struttura.

In questi anni abbiamo assistito a troppi protagonismi senza risultati, crediamo che Asti abbia intelligenze, risorse e competenze per trovare soluzioni che rivendichiamo da più di un decennio. 

Come sindacato confederale siamo pronti al confronto e aperti a valutare senza pregiudizio le soluzioni che sono state presentate al tavolo del commissario e quelle che potrebbero arrivare, purché non mettano in discussione il presidio socio assistenziale, l’occupazione e la governance pubblica. 

Noi ci siamo e non ci risparmieremo nell’impedire che questo patrimonio vada disperso.

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